Pierina Paganelli, nuovo colpo di scena: isolati due Dna femminili sulla gonna e la maglia della vittima
Nuovo colpo di scena nelle indagini sulla morte di Pierina Paganelli, l'anziana uccisa a coltellate il 3 ottobre dello scorso anno nel garage del comprensorio di via del Ciclamino a Rimini. Ci sarebbero infatti due Dna femminili sul corpo della vittima.
Si tratterebbe di due tracce biologiche appartenenti a due donne diverse e che sarebbero sulla gonna e sulla maglia vicina ad una coltellata. L'informazione emerge da una riunione dei periti di parte con il consulente nominato dal Gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, per procedere ad incidente probatorio e ai test di laboratorio sui reperti della scena del crimine.
Si ricordi che al momento l'unico indagato per l'omicidio della 78enne è Louis Dassilva, il 34enne vicino di casa della vittima, il quale aveva avuto in precedenza una relazione extraconiugale con la nuora di Pierina Paganelli, Manuela Bianchi. Dal 16 luglio scorso l'uomo è in carcere.
Proprio dai difensori di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, è arrivata la conferma sulla determinazione di Dna femminile sui resti di Pierina. "È stato chiuso incidente probatorio (con qualche giorno di anticipo, ndr). Non è emerso il profilo del Dassilva neppure con la nuova macchina", ha detto il legale riferendosi alla crime-lite che il genetista Emiliano Giardina, il consulente del Gip, ha fatto arrivare direttamente dagli Stati Uniti e in grado di evidenziare le minime tracce biologiche sui reperti.
"Il profilo maschio 3, rinvenuto nella prima fase di questo incidente probatorio – ha spiegato Fabbri -, non ha subito sostanziali miglioramenti con i nuovi esami e pertanto non è comparabile. Sono emersi due nuovi differenti profili, femminili, con i nuovi esami. Uno sulla gonna ad altezza della vita, uno sul lato della maglietta vicino ad una coltellata. Sono profili di due donne diverse, purtroppo troppo esigui per fare comparazioni". Per le conclusioni scientifiche non si esclude che si chiederà una piccola proroga per comparare questi due Dna femminili con quelli dei soccorritori, "ma Dassilva – conclude il difensore – non è collocabile sulla scena del delitto. Questa ultima affermazione è certa".