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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Pierina Paganelli, nuovi accertamenti sull’ascensore condominiale: “Impianto elettrico non fu manomesso”

Nuovi accertamenti sull’attività e sul funzionamento dell’ascensore condominiale di via del Ciclamino, dove la 78enne Pierina Paganelli è stata uccisa. Secondo quanto verificato, infatti, non vi sarebbero state manomissioni dell’impianto elettrico.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Gli inquirenti stanno portando avanti le loro indagini per trovare e consegnare alla giustizia il killer di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nell'androne del garage del suo condominio a Rimini. Il caso tiene banco da settimane mentre gli investigatori brancolano nel buio: nelle indagini sulla morte dell'anziana uccisa di ritorno da una messa dei testimoni di Geova, per ogni passo avanti sembra impossibile non doverne fare uno indietro per percorrere nuove piste ed ipotesi.

L'ultima, quella di una manomissione dell'impianto elettrico fatta appositamente per permettere al killer di agire al buio, è stata momentaneamente smentita dalla normale attività dell'ascensore registrata la sera del delitto. Per questo motivo, gli inquirenti sono tornati in via del Ciclamino per effettuare nuovi accertamenti sull'ascensore e sulla sua attività di quella sera.

La speranza è quella di riuscire a capire chi sia arrivato nei pressi del garage condominiale per accoltellare Pierina. Di certo era qualcuno che l'anziana conosceva: una telecamera di sorveglianza privata è riuscita a registrare solo la voce dell'assassino e dai pochi istanti di registrazione che gli inquirenti hanno potuto ascoltare, l'assassino avrebbe salutato Pierina prima di accoltellarla più di 20 volte e lasciare a terra il cadavere.

I principali sospetti restano nell'ambito familiare e le ricostruzioni gravitano tutte intorno a Manuela, nuora della 78enne che per prima ha trovato il corpo, il fratello Loris Bianchi e il vicino di casa della vittima, il giovane Louis Dassilva, che era stato anche amante di Manuela. Stando a quanto ricostruito, infatti, la donna viveva con il marito Giuliano (figlio di Pierina) e la figlia 16enne in un appartamento dello stesso stabile della 78enne, in via del Ciclamino.

In seguito a un periodo di crisi, però, la donna si sarebbe trasferita a casa del fratello Loris. La sera dell'omicidio, Manuela si trovava nel suo ex appartamento di via del Ciclamino insieme a Loris e alla figlia 16enne. Stando a quanto raccontato dalla ragazzina agli inquirenti, lo zio Loris avrebbe lasciato la loro abitazione intorno alle 22.10, orario in cui Pierina veniva accoltellata a morte nel garage. A correggere la sua versione è stata la mamma Manuela, che invece ha asserito che Loris aveva lasciato casa alle 22.50, ben dopo l'orario dell'omicidio.

Gli inquirenti sono pronti a riascoltare la 16enne per ripercorrere le ultime ore di vita della nonna. Nel frattempo, occhi bene aperti anche su Louis Dassilva, amante di Manuela e vicino di casa della vittima. Stando a quanto reso noto, Dassilva avrebbe consegnato agli inquirenti un alibi all'apparenza perfetto ma che con il passare del tempo ha iniziato a mostrare delle crepe. Dassilva infatti si era presentato in Procura zoppicante, asserendo di essere rimasto ferito in un incidente stradale del quale era rimasto vittima il giorno prima. La circostanza dell'incidente è stata confermata, ma secondo alcune riprese delle telecamere di sorveglianza nei pressi di via del ciclamino, prima del delitto Dassilva non zoppicava. 

Agli inquirenti, inoltre, l'uomo aveva consegnato dei vestiti che non erano quelli da lui indossati il giorno della morte della 78enne. Per questo le forze dell'ordine sono tornate nel condominio per sequestrare altri abiti da sottoporre ad accertamenti. La compagna di Dassilva, l'infermiera Valeria Bartolucci, è l'ultimo personaggio di questa storia ancora irrisolta. La donna ha infatti raccontato agli inquirenti di essere a conoscenza della relazione extraconiugale che vi era tra Louis e Manuela Bianchi. Sarebbe stata lei, inoltre, a far capire alle forze dell'ordine che gli abiti consegnati da Dassilva per le analisi non erano quelli indossati la sera dell'omicidio.

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