Pierina Paganelli, nuove indagini sull’incidente del figlio Giuliano per scoprire chi l’ha investito
Per risolvere il giallo dell'omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate lo scorso 3 ottobre nel garage del condominio dove viveva in via del Ciclamino a Rimini, gli inquirenti sono tornati nelle scorse ore sul luogo dello strano incidente in cui è rimasto coinvolto a maggio il figlio della donna, Giuliano Saponi.
L'uomo venne trovato esanime sull'asfalto in via Coriano, poco lontano dalla sua abitazione di via del Ciclamino. Gli investigatori della Polizia stradale di Rimini sono tornati ieri proprio nel punto in cui Giuliano, che è stato in coma per diversi mesi dopo il sinistro ed è tornato a casa dopo la morte della madre, è stato travolto mentre era in bici. Si è trattato davvero di un incidente o c'è un nesso con l'omicidio della madre?.
Secondo il perito della Procura, che ha svolto accertamenti in proposito, Giuliano sarebbe stato colpito frontalmente da un oggetto con una superficie ampia e piatta, compatibile con lo specchietto di un veicolo alto, come quello di un suv, di un furgone o di un mezzo pesante. Un incidente stradale, per l'appunto.
Ma per essere certi che si possa escludere qualsiasi legame con l'omicidio di via del Ciclamino sono stati effettuati nuovi test e misurazioni da parte della Polizia stradale con la collaborazione dello stesso Giuliano, accompagnato dall'avvocato Monica Lunedei, come testimoniano anche le immagini riprese dalla trasmissione Chi l'ha visto? e mandate in onda nella puntata in onda ieri sera su Rai 3.
Sono dunque state fatte delle prove, con Giuliano che ha rivisto la sua bici, e sono state prese da parte degli agenti delle misurazioni. Gli investigatori stanno anche cercando di identificare tutti i mezzi transitati su via Coriano il giorno dell'incidente con i quali faranno comparazioni.
Intanto, gli inquirenti sono tornati anche in via del Ciclamino, dove Pierina è stata trovata cadavere in una pozza di sangue la mattina del 4 ottobre dalla moglie di Giuliano, Manuela Bianchi. L'attenzione è stata spostata sull'ascensore che collega la zona della rimessa auto con la palazzina dove viveva la 78enne.
La sera del 3 ottobre, dopo le 22.15, ora dell'omicidio, l'ascensore è salito al terzo piano. Questa al momento l'ipotesi più probabile. In quel momento, lì erano presenti cinque persone: Manuela Bianchi, il fratello Loris Bianchi e la figlia di 16 anni che avevano appena cenato e seguito in streaming l'adunanza dei Testimoni di Geova. Nel loro appartamento, di fianco a quello di Pierina, quindi sullo stesso pianerottolo, c'erano poi Louis Dassilva, il 34enne senegalese con il quale la nuora pare avesse una relazione sentimentale, e la moglie Valeria Bartolucci.
Martedì gli inquirenti sono tornati nel garage per effettuare ancora test e comparazioni tra le 21 e mezzanotte che a parità di condizioni, dovrebbero accertare come la sera del 3 ottobre l'ascensore, dopo essere rimasto bloccato per circa un quarto d'ora, sia ripartito arrivando al terzo piano.