Pierina Paganelli, Manuela Bianchi sulle liti prima del delitto: “Aveva cambiato opinione su di me”
Due mesi dopo l'omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, si continua a indagare per trovare il killer della 78enne accoltellata per 29 volte nel garage dello stabile di via del Ciclamino in cui risiedeva con la famiglia. Stando a quanto emerso dalle analisi, il killer della donna sarebbe un uomo molto alto, di almeno un metro e ottanta, con una corporatura robusta. Elementi che non sono sufficienti, però, a trovare un indagato per la morte dell'anziana, uccisa dopo essere tornata da una messa dei Testimoni di Geova. I principali sospettati del delitto, finora, sono stati Manuela Bianchi, la nuora che per prima ha ritrovato il corpo nel garage del palazzo, il fratello Loris e il vicino di casa Louis Dassilva, che in passato aveva avuto una relazione con la nuora di Pierina.
I principali sospettati, però, non sono mai stati iscritti nel registro degli indagati. La donna ha voluto ripercorrere ai microfoni di Quarto Grado i rapporti (secondo alcuni molto tesi) con la suocera nelle settimane prima del delitto che per ora resta senza una soluzione. "Non ci sono mai state liti fra noi" ha ricordato la donna, facendo poi presente che da quando aveva deciso di lasciare la casa coniugale in cui viveva con uno dei figli di Pierina, le cose tra loro erano peggiorate. "Quando mi sono allontanata da casa ha preso una posizione netta, molto ferma. Il dolore era profondo dopo che aveva cambiato opinione su me e mio fratello, ma non avevo le forze di affrontarla".
Così, la moglie di Giuliano Saponi ha raccontato di aver preferito continuare la propria vita, facendo finta di nulla fino alla sera del delitto, quando un uomo dall'identità sconosciuta ha accoltellato la 78enne per 29 volte nel garage del palazzo. "Pierina era una persona dal carattere forte e averla come riferimento mi faceva sentire più sicura" ha poi continuato Manuela Bianchi, pur ricordando alcuni screzi maturati durante la gestione di un bancone commerciale.
"Lei non litigava facilmente e tutti la consideravano una brava madre di famiglia" ha spiegato Bianchi per rispondere alla domanda sui malumori. Una svolta dalle indagini sulla morte della 78enne potrebbe arrivare dalle immagini riprese da una delle tre telecamere della farmacia San Martino dove si vede un uomo passare con qualcosa in mano intorno alle 22.20, qualche minuto dopo l'omicidio nei sotterranei del condominio di via del Ciclamino a Rimini.