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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Pierina Paganelli, Loris sugli insulti alla sorella Manuela: “Le dava della prostituta, mi sono infiammato”

Loris Bianchi avrebbe fatto leva su alcune telefonate durante le quali Pierina Paganelli, la donna trovata morta nel garage del suo stabile in via del Ciclamino a RImini, parlava male della nuora Manuela. “Quando ho saputo della sua morte ho subito creduto a un delitto fatto per dare giustizia a mia sorella”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pierina Paganelli e Loris Bianchi.
Pierina Paganelli e Loris Bianchi.
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Si continua a indagare sulla morte di Pierina Paganelli, la 78enne trovata senza vita nel garage di via del Ciclamino a Rimini. La ricostruzione giudiziaria del delitto è ancora lontana dall'essere definitiva e sono ancora tantissimi i dubbi sul colpevole e sul movente dell'omicidio avvenuto il 3 ottobre dello scorso anno. Al momento in carcere si trova Louis Dassilva, 34enne vicino di casa della vittima e amante di Manuela Bianchi, nuora di Paganelli.

Tra i due, come ormai è noto, vi era una relazione extraconiugale. Secondo l'accusa, Dassilva avrebbe ucciso la 78enne per evitare che la sua relazione con Bianchi venisse a galla, spinto anche dalla volontà di proteggere l'amante. E sui presunti attacchi di Paganelli nei confronti di Manuela fa leva anche il fratello Loris Bianchi ascoltato in Procura il 5 ottobre 2023. La sua testimonianza è stata ricostruita durante la trasmissione Quarto grado.

Davanti agli inquirenti, Loris avrebbe ammesso di aver subito pensato a Louis Dassilva come responsabile della morte di Paganelli. "Poi ho pensato che poteva essere stata mia sorella, impazzita per gli psicofarmaci. Potrei anche essere stato io" aveva concluso. Secondo Loris Bianchi, infatti, Pierina maltrattava la nuora e tutti coloro che erano in qualche modo collegati a lei. L'uomo ha ammesso davanti alle autorità il 5 ottobre del 2023 di essere venuto a conoscenza di alcune telefonate durante le quali Paganelli aveva riservato toni poco lusinghieri a lui e a Manuela. "Diceva che faceva la prostituta – ha spiegato Bianchi – e che io ero il suo protettore. Questa cosa mi ha davvero incendiato. Poi è arrivata la notizia della sua morte e io ho pensato subito che chi l'aveva uccisa aveva agito per fare giustizia, in modo da eliminare tutti i problemi di mia sorella".

Anche secondo Bianchi, quindi, il delitto sarebbe stato compiuto per "difendere" Manuela e "vendicare" in qualche modo il suo onore.

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