Pierina Paganelli, Loris Bianchi sull’incidente del cognato: “Quella mattina vidi Dassilva, andava a correre”

"Ho sempre pensato ad una correlazione tra l’incidente e la morte di Piera. Mi dispiace se mia sorella mi ha mentito". A parlare è Loris Bianchi, fratello di Manuela, indagata per favoreggiamento nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Pierina Paganelli, l'anziana uccisa a coltellate il 3 ottobre 2023 in via del Ciclamino a Rimini.
Loris Bianchi ha raccontato nella puntata di questa mattina di Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele quanto dichiarato ieri davanti agli agenti della Polizia stradale di Rimini nell'ambito dell'indagine sull'incidente di cui fu vittima Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli e marito della sorella Manuela, il 7 maggio del 2023. "È stata una SIT molto leggera perché ero davanti solo ad un ufficiale e mi hanno chiesto di raccontare la mattina dell’incidente più qualche domanda supplementare per arricchire l’argomento. È durata una mezz’oretta", ha spiegato.
"Mi aspettavo di essere chiamato, dalla stampa si vociferava e non mi ha sorpreso. Di quella mattina non ricordo l’orario preciso, ma tra le otto e le otto e mezza vidi Louis salire dalla rampa che porta al garage", ha aggiunto, riferendosi a Louis Dassilva, indagato per l'omicidio di Pierina e ex amante della sorella Manuela Bianchi. "Era in tuta sportiva, probabilmente si accingeva ad andare a correre come era sua abitudine. Gli raccontai cosa fosse successo e lui ebbe uno scatto di rabbia, probabilmente dispiaciuto per quello che stava capitando a mia sorella", ha detto.
Una versione diversa da quella raccontata da Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva, che dichiarò di essere partita con suo marito per un funerale: "Ho saputo del racconto diverso qualche mese fa – ha commentato Loris -, non ne ho presa molto coscienza perché non faccio collegamenti, ma effettivamente c’era questa contraddizione, lo dicono gli investigatori, sono cose provate. Mi hanno chiesto se Louis fosse mai venuto a casa mia, ho risposto di sì perché lui mi fece un lavoro alla tapparella bloccata, era un tuttofare ed era nata anche un’amicizia. Il mio racconto finisce con l’incontro con lui perché da quel momento in poi ci siamo messi subito alla ricerca di Giuliano, non si sapeva in che ospedale l’avessero portato".
E sulla sorella Manuela ha detto: "In questo calderone, mi sono accorto che spesso e volentieri si crea confusione tra quello che sai e quello che ti raccontano, gli eventi si mischiano così come i tempi e le date. A me non ha raccontato delle cose che mi sono state raccontate da altri. Se veramente è stato così mi dispiace perché comunque mi ha mentito, ma vorrei aspettare che lei veramente parlasse e dicesse tutta la verità a me personalmente e da lì deciderò cosa pensare e come ‘giudicarla’. Con i ‘se’ e con i ‘ma’ non ce la faccio in questo momento. Ho notato che c’è una focalizzazione sull’incidente di Giuliano che prima non c’era ed è per questo che mi hanno chiesto cose già ripetute. Io sono entrato in contatto con il Dottor Barzan (criminologo e consulente dei fratelli Bianchi, ndr) proprio perché volevo fare luce sull’incidente, mi sembrava fosse stato preso troppo sottogamba e secondo me poteva essere relazionabile all’omicidio di Piera. Ci sono dei sospetti e c’è un soggetto in custodia cautelare, e non per nulla, ci sono stati dei rilevamenti a riguardo. Poi il sospetto non vuol dire che sia stato lui", ha concluso.