Pierina Paganelli, l’avvocato smentisce la notizia sul dna sconosciuto: “Non abbiamo ricevuto avvisi”
La dinamica del delitto di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a Rimini nei garage del condominio di via del Ciclamino in cui viveva, è ancora avvolta nel mistero. Nelle ultime ore si è tornato a parlare del suo omicidio e un'indiscrezione avrebbe portato alla luce la notizia in base alla quale, il Dna isolato sulla scena del crimine, non apparterrebbe a nessuno dei quattro indiziati.
Parliamo di Manuela Bianchi, nuora di Pierina, suo fratello Loris, Louis Dassilva e Valeria Bartolucci, vicini di casa dell'anziana. Questi ultimi, nonostante siano al centro dell'attenzione sin dai primi giorni successivi al delitto, non sono mai apparsi nel registro degli indagati.
Secondo quanto riportato dal programma televisivo Storie Italiane, infatti, le tracce biologiche prelevate sarebbero di origine sconosciuta. Una tesi che la legale Monica Lunedei, la quale assiste sin dal principio la famiglia di Pierina, smentisce.
"In riferimento a quest'ultima recente notizia, mi sento di correggerla: dal punto di vista della procedura, escluderei che sia stato svolto un accertamento di questo tipo (sull'origine sconosciuta del Dna ndr). Si tratta di un accertamento irripetibile e dunque preceduto da specifici avvisi a noi mai trasmessi", spiega a Fanpage.it.
E specifica: "Non è possibile analizzare reperti di Dna in assenza di questi avvisi, dal punto di vista tecnico corre l'obbligo di smentire questa informazione".
Sempre nel corso del già citato programma televisivo, si è parlato anche di una registrazione video che avrebbe ripreso in diretta gli uomini dell'Arma citofonare all'appartamento di Louis Dassilva. Il motivo della visita si spiegherebbe nella consegna di una notifica di un atto che non avrebbe però nulla in comune con la vicenda della signora Paganelli.
Un dettaglio sul quale si trova d'accordo l'avvocato Lunedei che risponde: "Al momento non ci risultano ancora indagati, per cui la notifica ricevuta da Dassilva escluderebbe un suo coinvolgimento nell'omicidio di Pierina. Potrebbe trattarsi di qualunque cosa".
A distanza di mesi dunque non è stato ancora possibile dare un nome all'assassino di Pierina né tantomeno sapere se quest'ultimo abbia agito solo o con l'aiuto di uno o più complici.
Come è noto, l'omicidio dell'anziana signora ha poi un altro aspetto irrisolto che continua ad attanagliare inquirenti e opinione pubblica. E cioè la possibile correlazione tra due eventi che, a distanza di poco tempo, hanno interessato la famiglia Paganelli: l'incidente stradale del figlio della vittima, Giuliano Saponi, e la morte di sua madre.
Sul primo si è tornati di recente ad investigare, infatti la polizia scientifica di Roma sta lavorando affinché si possa risalire al veicolo che, il 7 maggio 2023, travolse Giuliano.
Su questo elemento però, ancora una volta Lunedei sente la necessità di chiarire: "Ci siamo sempre interrogati sulla possibile correlazione tra i due eventi. Abbiamo interpellato anche i nostri consulenti tecnici (ingegneri per le ricostruzioni cinematiche e medici legali) e tutti gli accertamenti condotti finora non hanno evidenziato elementi di contatto tra le due vicende".
Secondo l'avvocato quindi, la morte di Pierina e l'incidente di suo figlio Giuliano non avrebbero alcun legame. "Posso dire con quasi assoluta certezza che quello del signor Saponi è stato un evento stradale che non ha nulla a che vedere con l'omicidio di sua madre".
Intanto la famiglia della vittima – aggiunge l'avvocato – in tutti questi mesi, non ha mai perso la fiducia nell'attività investigativa degli inquirenti. Insieme si continua ad andare avanti alla ricerca della verità.