Pierina Paganelli, il legale di Dassilva: “Manuela Bianchi mente. Altri indagati? Siamo vicini alla verità”

Un interrogatorio lungo sei ore, quello di Louis Dassilva, che ha risposto a tutte le domande a lui rivolte confermando la versione dei fatti già fornita ai legali e agli investigatori al momento dell'arresto. Lo sottolinea a Fanpage.it l'avvocato Riario Fabbri, che si occupa della difesa del 34enne in carcere con l'accusa di aver ucciso Pierina Paganelli il 3 ottobre 2023.
Secondo il legale, si è vicini a una svolta nel caso. "Non abbiamo una conoscenza tale dell'inchiesta da poter dire che ci saranno presto altri indagati – ha sottolineato – ma siamo sicuri di essere abbastanza vicini alla verità". E a sorpresa è stato convocato Loris Bianchi, fratello di Manuela, dalla polizia stradale per fornire sommarie informazioni testimoniali sull'incidente stradale che ha coinvolto Giuliano Saponi nel maggio del 2023.
Le indagini sull'incidente stradale rappresentano un altro filone della vicenda giudiziaria, ma sarebbero fortemente legate all'inchiesta per l'omicidio di Paganelli. Al momento, Dassilva è accusato di omicidio mentre Manuela Bianchi è indagata per favoreggiamento.
"Louis ha ripercorso la vicenda dall'inizio alla fine – ha spiegato Fabbri a Fanpage.it -. Abbiamo affrontano i pezzi più importanti di questa storia, ovviamente. Ha risposto a ogni domanda confermando di fatto la versione che aveva già fornito ad inquirenti e avvocati. Quanto lui racconta non combacia con quello che ha detto Bianchi nel suo interrogatorio, ma lui rimane coerente sulla sua storia".
Dassilva sostiene infatti che la storia raccontata da Bianchi sia del tutto falsa. "Non sappiamo perché per un anno e mezzo abbia detto cose che ora ritratta e capovolge quasi completamente – continua Fabbri -. Bisognerebbe chiederlo a lei. Dassilva sostiene di essere sceso in garage solo quando Manuela ha bussato alla sua porta. Non l'ha vista per la prima volta di sotto, come lei ora sostiene. Resta fermo sul suo racconto".
Secondo il legale, infatti, Bianchi avrebbe bussato alla porta del 34enne per chiedergli aiuto. "Ricorda anche le parole che si sono scambiati. Lei gli disse: ‘Guarda che di sotto c'è una persona che sta male o è morta'. Non è mai sceso prima di ricevere quell'allarme. Manuela ha detto una serie di cose per oltre un anno ma appena la situazione delle indagini è mutata leggermente, ha detto tutt'altro".
Non si è parlato, invece, dell'audio registrato dalla moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci. "Non so se il racconto del mio assistito e quello riportato nell'audio coincidano. Nessuno ci crede, ma non lo abbiamo ascoltato. Se non parliamo di prove concrete con rilevanza investigativa anche per gli inquirenti, ascoltare tutto diventa fuorviante".
Sull'incidente probatorio chiesto per confrontare le versioni di Bianchi e di Dassilva, Fabbri ha le idee chiare: "Ci siamo opposti, ma non siamo contrari. In che senso? Vogliamo poter esercitare il nostro diritto di difesa e questo significa conoscere tutti gli atti a carico e discarico di Manuela e di Louis, i risultati delle consulenze e delle perizie svolte. In quelle condizioni non avremmo problemi. Quando avremo tutti questi dati, saremo probabilmente noi a volere il confronto".
Sulla scarcerazione si deciderà invece tra 5 giorni, anche se il termine non è tassativo. "La mola dei documenti continua ad aumentare – ha spiegato Fabbri – e quindi vanno letti". Sulla possibilità che ci siano altri indagati, spiega: "Abbiamo una conoscenza degli atti parziale, ma siamo molto vicini alla verità".