Pierina Paganelli, il figlio Giuliano sul luogo del delitto: “È stato un omicidio premeditato”
L’omicidio di Pierina Paganelli continua a tener banco. Dopo che l’avvocato Monica Lunedei a Fanpage.it ha fatto chiarezza sulla notizia del Dna isolato sulla scena del crimine, il caso della 78enne uccisa a Rimini nei garage del condominio in cui viveva è stato al centro dell’ultima puntata di Storie Italiane.
La trasmissione di approfondimento condotta da Eleonora Daniele su Rai 1 ha intervistato Giuliano Saponi, il figlio della vittima.
Il figlio di Pierina: "È stato un omicidio premeditato"
L'uomo non ha dubbi, l'omicidio è premeditato: “Chi ha tanto odio da dare 29 coltellate? È la stessa cosa che ci chiediamo noi e veramente un eccesso di odio, cattiveria, per una persona che poi…Qui c’è, secondo me, una mente bacata che ha fatto questo. Bisogna capire bene chi è stato”, medita"
E poi evidenzia:
"Da un mese rientrava dalle adunanze dei Testimoni di Geova alle 20.10, fino a un mese prima alle 22.30. Secondo me ci lascerà sorpresi l’esito… nel senso che diremo ‘com’è possibile’.
Giuliano è sceso per la prima volta nel luogo dove la madre è stata massacrata con quasi 29 coltellate, cioè il garage sotterraneo del complesso residenziale dove l'anziana viveva:
Ho deciso di scendere giù per la prima volta… è tremendo, ho aspettato tanto prima di farlo ma ho deciso di farlo per mettere questa cosa dentro di me. Perché purtroppo quel luogo, ogni volta che ci passerò, mi porterà un dolore infinito”, ha confidato.
E conclude: "Non vedo l’ora di poter entrare nella casa di mia mamma, immagino che sarà durissima ma non vedo l’ora di poter rientrare e assaporare quegli odori… Era una persona della mia quotidianità. E con i genitori si va d’accordo, si discute, ci si arrabbia, ma era la mia vita di tutti i giorni. La mia mamma amava guardare i cambi di stagione, l’autunno quando cadono le foglie e la primavera quando si riempie di fiori".
Lettera anonima contro la nuora di Pierina, aperta indagine
Intanto la Procura locale ha aperto un fascicolo su una lettera anonima scritta a mano e indirizzata a Manuela Bianchi nella quale l’autore punta il dito contro la 53enne nuora della vittima, accusandola esplicitamente di essere in qualche modo coinvolta nell’omicidio. Nella missiva, dai toni calunniosi, la donna viene definita una "emerita assassina":
"Non mi interessa chi ha ucciso Pierina ma tu sei sempre colpevole, anche se sei complice. La pena di morte non c’è in Italia ma la meriteresti, meriti di fare tanti anni di carcere, anzi, che gettino via la chiave”.
Questo il tenore delle parole contenute nella lettera, secondo le indiscrezioni fatte trapelare ieri sempre a Storie Italiane. E ancora: "Perché tu e tuo marito se c’è crisi nella coppia non vi separate? Perché uccidere Pierina Paganelli? Non c’è perdono”.