Pierina Paganelli, i figli a 5 mesi dall’omicidio: “Vuoto incolmabile, pretendiamo giustizia”
"Convivono col vuoto incolmabile lasciato dalla madre e con l’incredulità per quanto accaduto a una donna amata e rispettata da tutti coloro che la conoscevano, sempre pronta a dedicarsi al prossimo senza riserve". Così gli avvocati Marco e Monica Lunadei hanno parlato ai cronisti dei propri assistiti, Giuliano, Chiara e Giacomo Saponi, i figli di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta lo scorso 4 ottobre nel garage del condominio di via del Ciclamino a Rimini, dove viveva, dopo essere stata colpita con 29 coltellate.
A cinque mesi dall'omicidio non ha ancora un volto e un nome l'assassino della donna, mentre continuano senza sosta le indagini degli inquirenti, tornati più volte sul luogo del delitto ma anche senza risposte.
I dubbi degli investigatori si sono concentrati su Manuela Bianchi, nuora della vittima, moglie del figlio Giuliano e prima persona a ritrovarne il corpo senza vita, sul fratello di quest'ultima, e su Loris, e sui vicini di casa Valeria Bertolucci e Loris Dassilva. Nessuno è mai stato iscritto nel registro degli indagati.
I figli hanno ricordato Pierina come "una donna amata e rispettata da tutti coloro che la conoscevano, sempre pronta a dedicarsi al prossimo senza riserve", e lo hanno fatto attraverso i loro avvocati, i quali hanno aggiunto: "Non è passato giorno in cui i familiari non si siano domandati chi possa aver compiuto un simile gesto e perché, ma hanno scelto di vivere il dolore in forma privata per il rispetto dovuto a quella figura, Pierina, che troppo è stata oggetto di dibattiti, chiacchiere, pettegolezzi, sproloqui".
Tuttavia, hanno ancora fiducia nel lavoro della Procura: "È umano pretendere giustizia – fanno sapere i figli di Pierina – nel minor tempo possibile e provare frustrazione nel vedere il tempo che avanza, ma ugualmente è logico comprendere che la gravità dei fatti e la complessità dell’indagine richiedano un tempo congruo".