Pierina Paganelli, i 15 reperti da analizzare per arrivare a una svolta: incarico al superperito
Dopo l’interrogatorio fiume dell’unico indagato per l’assassinio di Pierina Paganelli, Louis Dassilva, c’è grande attesa ora per l’avvio della delicata fase di analisi dei reperti. Elementi trovati sia sul luogo del delitto, il garage del condominio di via del Ciclamino a Rimini dove abitava la 78enne uccisa a coltellate il 3 ottobre scorso, sia nella casa dell'uomo. Si tratta in tutto di 15 reperti dai quali sia accusa, sia difesa dell’indagato, sia le parti civili attendono una risposta che possa dare una svolta al giallo.
Un’analisi tecnica e medico legale che sarà condotta in sede di incidente probatorio dopo che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini ha accolto la richiesta della difesa di Dassilva. In pratica si tratta di acquisire anticipatamente eventuali prove con le forme del dibattimento da poter utilizzare poi pienamente in fase di giudizio e processo. Si tratta in effetti di accertamenti tecnici irripetibili sui reperti e sul dna che potrebbero avere un risvolto chiave.
Si analizzerà il materiale biologico rinvenuto sulla scena del delitto, sugli indumenti e gli effetti personali di Pierina, ma anche le tracce ematiche ritrovate in casa di Louis Dassilva. Si inizia proprio oggi con l’incarico formale del Tribunale di Rimini al superperito che condurrà gli esami e le delicate analisi, individuato in Emiliano Giardina, docente ed esperto di genetica medica all’università Tor Vergata di Roma.
L’esperto è chiamato a chiarire alcuni aspetti fondamentali dell’indagini come l’origine delle tracce ematiche ritrovate dalla scientifica e stabilire se siano riconducibili al metalmeccanico di origine senegalese o a una terza persona, confrontandole anche con la Banca Dati Nazionale del Dna.
La data per l’inizio dei lavori è fissata all’11 luglio prossimo quando il perito comincerà a lavorare sui quindici reperti per adempiere sia alle richieste della difesa dell'indagato Dassilva, che a quelle dell’accusa, rappresentata dal pm Daniele Paci. Il perito avrà poi 90 giorni di tempo per presentare la sua relazione finale con i risultati delle analisi che saranno infine portati in un eventuale processo in Tribunale.
Pierina Paganelli è stata ammazzata nella rampa di accesso ai garage della sua abitazione in via del Ciclamino a ottobre dell'anno scorso e il suo corpo venne rinvenuto la mattina seguente dalla nuora, Manuela Bianchi, la quale avrebbe avuto una relazione clandestina con Dassilva. Un legame amoroso che per i pm potrebbe essere all’origine del delitto. L’uomo però rigetta ogni addebito e ha sempre sostenuto che in quei frangenti in cui veniva uccisa Pierina Paganelli era in casa sua, nello stesso condominio, in quanto reduce da un infortunio in motorino.
"Louis Dassilva è sereno. Adesso siamo in attesa dell'esito di questa perizia" ha ribadito anche oggi Riario Fabbri, legale difensore del 35enne, aggiungendo: "Cerchiamo e aspettiamo delle risposte. Anche qualora vi fossero delle tracce bisognerà valutarne "a tipologia e modalità di deposito". In campo c'è l'ipotesi "di una possibile contaminazione secondaria o terziaria", ha spiegato l'avvocato.