Pierina Paganelli, gli avvocati dei figli: “L’omicidio può essersi svolto in 2 tempi, non c’è unico colpevole”
Continuano le indagini sull'omicidio di Pierina Paganelli, l'anziana uccisa a coltellate il 3 ottobre 2023 nel garage del comprensorio di via del Ciclamino a Rimini. Mente si attendono i risultati dell'incidente probatorio su quella che è stata considerata finora la prova regina per l'iscrizione nel registro degli indagati di Louis Dassilva, vicino di casa della vittima, gli avvocati dei figli della donna hanno commentato le ultime notizie riguardanti la presenza di due Dna femminili sugli indumenti di Pierina.
"Questa notizia, che non ci fosse il Dna di Dassilva sugli indumenti di Pierina, non ci ha sorpreso – ha detto l'avvocato Marco Lunedei ai microfoni della trasmissione di Rai 2 Ore 14 – perché la tesi della Procura prevede che l'assassino abbia agito schermandosi, proteggendosi con una tuta da imbianchino, questo per evitare che il proprio Dna fosse rilasciato sul corpo della vittima e anche che schizzi di sangue potessero finire proprio sugli abiti o sulla persona".
Secondo Monica Lunedei, che pure assiste Giacomo, Chiara e Giuliano Saponi, i figli di Pierina, non è neppure una sorpresa che siano state rinvenute tracce biologiche femminili: "È altamente probabile – ha spiegato l'avvocato – che questo crimine si sia verificato in almeno due tempi perché ricordiamo che gli indumenti sono stati tagliati con una lama pulita e la borsa è stata ricomposta. Tutto questo è avvenuto in un luogo buio, angusto. È difficile nell'immediatezza di una aggressione così efferata riuscire a ricomporre il cadavere e i luoghi in quel modo".
Alla domanda se siano fatti un'idea di chi possa essere intervenuto, Monica Lunedei ha precisato che "abbiamo delle idee anche relativamente al minutaggio di ritrovamento di questo corpo la mattina del 4 ottobre scorso. In altre parole, tutto il tempo che intercorre dalla commissione del delitto fino alla chiamata dei soccorsi impone numerose riflessioni e le stiamo facendo tutte".
Che il colpevole possa non essere uno solo è una tesi che avevo preso in considerazione anche Riario Fabbri che, insieme all'avvocato Andrea Guidi, difende Dassilva. "Ci sono ancora misteri nel garage di via del Ciclamino, dove è stata uccisa Pierina Paganelli e Ignoto 1 non c'entra nulla. Quella notte in quel garage c'erano più di una persona. Si sentono rumori di sottofondo che fanno pensare a soggetti che si muovono nelle vicinanza della scena del crimine. Questo almeno fino alle 22.27, dieci minuti oltre l'orario in cui gli inquirenti collocano Dassilva davanti a cam3 (la telecamera della farmacia, ndr)", ha concluso.