Pierina Paganelli, Bruzzone: “I Dna femminili? La ricerca potrebbe allargarsi anche a Manuela Bianchi”
Le indagini sulla morte di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate a Rimini il 3 ottobre dello scorso anno, continuano a ritmo serrato, soprattutto dopo che sono stati individuati due Dna femminili sulla gonna e la maglietta della donna. A spiegare cosa potrebbe succedere è la criminologa Roberta Bruzzone, consulente di parte di Louis Dassilva, il 34enne vicino di casa della vittima unico indagato al momento per il delitto.
Intervenendo a Ore 14 nella puntata andata in onda ieri, giovedì 21 novembre, su Rai 2, Bruzzone ha ribadito che dalle ultime analisi, compiute con l’aiuto di un apposito super laser, non hanno fatto emergere il Dna dell'indagato ma di due soggetti femminili, anche se queste tracce sono esigue. "È possibile che la traccia all’altezza della ferita tra braccio e spalla sia stata depositata durante l’aggressione ma può essere anche che sia stata lasciata durante l’atto di ricomposizione della scena del delitto. È possibile che chi ha riposizionato la 78enne l’abbia toccata lì sotto".
Poi, ha aggiunto: "Il primo giro di confronti per scoprire a chi appartengono quei Dna riguarderà le persone intervenute quella mattina. Le persone sono state tutte documentate. Laddove dovessero essere negativi i confronti, però, la ricerca allora andrà allargata e si dovrà allargare necessariamente anche a Manuela Bianchi, che ha trovato per prima il cadavere e che però ha più volte sostenuto di non avere mai toccato la salma".
Ma sarà molto difficile arrivare a individuare a chi appartengano questi due Dna femminili, isolati dal super consulente Emiliano Giardina, perché, come ha spiegato ieri a Fanpage.it Davide Barzan, criminalista e consulente di parte dello studio Barzan che assiste Manuela e Loris Banchi, non solo si tratta di tracce miste, esigue e non comparabili ma "abbiamo lavorato su degli indumenti e su delle tracce piene di muffa, rovinate, quindi è probabile che siano andate perse altre tracce di Dna".
Intanto, a commentare la notizia dell'isolamento dei dna femminili è stata anche Valeria Bartolucci, moglie dell'indagato Dassilva: "Apprendo da organi di stampa che non è stato rintracciato alcun elemento che colloca mio marito sulla scena dell’omicidio della povera Pierina. Continuo a credere nell’innocenza di Louis e sono certa che, prima o poi, si arriverà a dimostrarlo anche nelle aule giudiziarie".