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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Pierina Paganelli, indagini su una maglia sparita nel nulla e sui messaggi tra la nuora e il vicino

La sera del 3 ottobre, poco prima che Pierina Paganelli venisse uccisa a coltellate, la nuora Manuela Bianchi scriveva messaggi a Louis Dassilva, il 33enne vicino di casa col quale avrebbe avuto una relazione. Questi messaggi sono da tempo al vaglio degli investigatori della squadra mobile di Rimini.
A cura di Susanna Picone
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Per l’omicidio a Rimini di Pierina Paganelli ad oggi, oltre un mese dopo il delitto del 3 ottobre scorso, ancora non ci sono indagati ma quel che appare ormai certo da tempo è che l’attenzione di chi indaga è sempre puntata sulle persone più vicine alle 78enne ammazzata a coltellate nel garage del condominio in cui viveva in via del Ciclamino.

Tra questi la nuora Manuela Bianchi– la donna che ha trovato il cadavere di Pierina la mattina del 4 ottobre – e il vicino di casa Louis Dassilva, 33enne di origine senegalese sposato con Valeria – già ascoltata nelle scorse settimane come persona informata dei fatti – ma che avrebbe avuto una relazione anche con Manuela.

I messaggi tra la nuora di Pierina e il vicino

E in particolare al vaglio ci sono dei messaggi che Manuela e Louis si sono scambiati la sera dell’omicidio di Pierina Paganelli. Secondo quanto si apprende, il giorno dopo i fatti gli anziani dei Testimoni di Geova avrebbero dovuto esprimersi sulla permanenza nella congregazione di Manuela Bianchi, rea di una presunta relazione adultera col vicino di casa.

E a quanto trapela la donna era molto nervosa per questo giudizio, tanto da esternarlo chiaramente in alcuni messaggi Whatsapp con Louis. Manuela si diceva insomma preoccupata della riunione degli anziani dei testimoni di Geova che si sarebbe tenuta all'indomani, il 4 ottobre. Gli anziani del Tempio avrebbero dovuto affrontare proprio la questione della relazione extraconiugale che l'aveva coinvolta col vicino.

Quei messaggi sono in realtà da tempo al vaglio degli investigatori della squadra mobile di Rimini, che coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, stanno ricostruendo tassello dopo tassello un quadro indiziario preciso. Non è chiaro se Pierina Paganelli – che la sera del delitto rientrava a casa proprio da un incontro dei Testimoni di Geova – fosse a conoscenza della presunta relazione tra la moglie del figlio Giuliano e il vicino, e non si sa nemmeno se si fosse confidata con la congregazione: gli anziani infatti sono stati tutti interrogati come persone informate sui fatti ma hanno opposto il segreto religioso.

Pierina è stata ritrovata morta dalla nuora Manuela alle 8.30 del 4 ottobre ma il decesso risale alle 22.15 della sera precedente. La stessa sera, all'incirca verso le 22, Manuela scriveva a Louis dicendosi preoccupata per la riunione del giorno successivo. A questi messaggi Louis non avrebbe risposto.

Indagini su una t-shirt sparita nel nulla

E intanto si parla anche di una t-shirt che sembra essere sparita nel nulla. Si tratta di una maglietta bianca con le maniche corte, che Louis Dassilva indossava la sera del 3 ottobre. Una t-shirt che Dassilva non avrebbe consegnato spontaneamente alla squadra mobile insieme a tutti gli altri vestiti. Un mistero su cui lo stesso Dassilva non avrebbe saputo dare spiegazioni.  È stato soprattutto dopo l'interrogatorio di Valeria Bartolucci, moglie di Louis, che gli investigatori hanno capito che si stava omettendo qualcosa a partire dagli abiti indossati dall’uomo il 3 ottobre e che la polizia ha potuto accertare visionando le telecamere della farmacia di via Del Ciclamino. Dassilva si vede nei video- intorno alle 19.30 del 3 ottobre – camminare lungo i portici. L'abbigliamento di quella sera è stato requisito dalla polizia quasi un mese dopo il delitto, ma manca ancora una t-shirt. Quella consegnata infatti avrebbe le maniche lunghe e non corte.

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