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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Pierina, indagini sull’ascensore: “Dal garage al terzo piano all’ora dell’omicidio. Usato dal killer?”

Proseguono le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini. Ieri sono stati effettuati nuovi test sull’ascensore che collega la zona della rimessa auto con la palazzina dove viveva la donna per verificare che non sia stato utilizzato dal killer per fuggire. A quanto pare la sera del 3 ottobre, dopo le 22.15, ora dell’omicidio, l’ascensore è salito al terzo piano.
A cura di Ida Artiaco
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Resta un giallo l‘omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 29 coltellate lo scorso 3 ottobre nel garage del condominio dove viveva in via del Ciclamino a Rimini. Gli inquirenti sono al lavoro da settimane per dare un nome e un volto all'assassino della donna.

Secondo le ultime indagini, è possibile che il killer, dopo il delitto, sia fuggito usando l'ascensore. Gli inquirenti hanno condotto prove scientifiche nel garage dove la 78enne è stata uccisa la notte del 3 ottobre, in particolare sono stati effettuati nuovi test proprio sull'ascensore che collega la zona della rimessa auto con la palazzina dove viveva Pierina.

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Ebbene, la sera del 3 ottobre, dopo le 22.15, ora dell'omicidio, l'ascensore è salito al terzo piano. Questa al momento l'ipotesi più probabile. In quel momento, lì erano presenti cinque persone: la nuora della vittima, Manuela Bianchi, moglie del figlio Giuliano Saponi, il fratello Loris Bianchi e la figlia di 16 anni che avevano appena cenato e seguito in streaming l'adunanza dei Testimoni di Geova. Nel loro appartamento, di fianco a quello di Pierina, quindi sullo stesso pianerottolo, c'erano poi Louis Dassilva, il 34enne senegalese con il quale la nuora pare avesse una relazione sentimentale, e la moglie Valeria Bartolucci.

Pierina e al sua famiglia
Pierina e al sua famiglia

Ieri sera, tra le 21 e mezzanotte, quindi più o meno alla stessa ora in cui Pierina è stata uccisa, la polizia e i tecnici sono tornati nel garage per effettuare test e comparazioni che a parità di condizioni, dovrebbero accertare come la sera del 3 ottobre l'ascensore, dopo essere rimasto bloccato per circa un quarto d'ora, sia ripartito arrivando al terzo piano.

Proprio il blocco dell'ascensore, all'ora in cui Pierina arrivava in garage dopo aver partecipato ad una riunione dei Testimoni di Geova, era stato oggetto della testimonianza di un'amica della pensionata, mentre nell'audio della telecamera di sorveglianza collocata nel box auto vicino a quello di Pierina, immediatamente dopo le urla della vittima, si distingue distintamente l'ascensore ripartire.

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