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Piemonte: cavi di ferro tesi tra gli alberi, le pericolose trappole per fermare i ciclisti

Già diversi episodi sono costati cadute rovinose ai malcapitati passanti, fortunatamente senza troppe conseguenze. I fili però erano ad altezza uomo e avrebbero potuto creare molti più danni.
A cura di A. P.
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Fili di ferro sottili tesi e legati ad altezza d'uomo a due alberi su sentieri boschivi frequentati da podisti o ciclisti di mountain bike. Sono delle vere e proprie trappole che da un po' di tempo qualcuno sta disseminando nei boschi piemontesi col rischio di far male ai passanti che non si accorgono del trucco. Una trappola pericolosissima soprattutto per i ciclisti e motociclisti che giungendo a velocità più elevate rischiano di non vedere quei cavi rimanendo feriti anche in maniera seria. Incidenti si sono già verificati in diverse zone del Piemonte, fortunatamente fino a questo momento con conseguenze lievi.

Un biker è rimasto ferito sabato scorso dopo essersi trovato a passare per primo su una di queste trappole piazzata nei boschi di Pollino, frazione di Premeno, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Il filo di ferro lo ha colpito su una spalla facendolo improvvisamente dalla sella ma fortunatamente procurandogli solo leggere contusioni. Come racconta La Stampa, nella zona tra la pineta delle Australie e i boschi di Pollino però questo è solo l'ultimo di una serie di episodi di vandalismi che da settimane hanno preso di mitra l'area.

Pochi giorni prima però un altro biker è stato vittima della stessa trappola piazzata però nei boschi del Torinese, nei pressi di Avigliana. Un 26enne appassionato di bicicletta infatti è stato sbalzato a terra da due cavi di filo di ferro tesi all’altezza del petto. In questo caso la trappola prevedeva a terra anche cocci di bottiglia di vetro che fortunatamente non hanno colpito la vittima. "Mi son salvato solo perché ho visto un luccichio e ho rallentato e istintivamente mi sono spinto indietro e poi perché ero vestito con la giacca pesante" ha spiegato il 26enne, aggiungendo: "Non è la prima volta che succede, ho già sentito di episodi simili sul colle Braida". Qualche mese fa ostacoli simili erano apparsi anche in Val Chisone.

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