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“Picco di suicidi e problemi di mente con la recessione”, studio lo conferma

Uno studio pubblicato su “Bmj” ha analizzato diverse ricerche nei singoli stati Europei che mettono in relazione suicidi e malattie mentali alla recessione che ha colpito il Vecchio Continente.
A cura di A. P.
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Spesso in questi anni di crisi economa in Europa abbiamo dovuto assistere a casi di persone che proprio per problemi finanziari sono andati incontro a problemi psicologici e addirittura a casi di suicidi. A confermare una relazione tra aumento di casi di suicidi, problemi mentali e crisi economica nel Vecchio Continente arriva ora uno studio realizzato da un team di ricercatori della City University di Londra e della Stanford University in California, pubblicato sul British Medical Journal.  La ricerca in realtà è una revisione e comparazione di precedenti studi che avevano valutato l’impatto dei periodi economici negativi dal 2008 in Europa soprattutto nei Paesi più in difficoltà come Spagna e Grecia.

Nonostante le numerose ricerche sul tema a seguito dell’emergenza economica globale, infatti, le prove raccolte finora erano frammentarie, così lo studio apparso su "Bmj" ha deciso di compararli e verificarli prendendone in considerazione 41 studi, pubblicati tra gennaio 2008 e dicembre 2015, che hanno soddisfatto i criteri di inclusione previsti.  Pur sottolineando che le conclusioni devono essere interpretate con cautela perché la crisi finanziaria in Europa sembra aver avuto effetti contrastanti, gli autori dello studio spiegano che nel complesso la crisi finanziaria in Europa sembra aver avuto diversi effetti sulla salute dei cittadini con diverse evidenze che indicano una maggiore incidenza su casi si suicidi e malattie mentali.

Secondo lo studio, sicuramente l’effetto della crisi è stato diverso tra i Paesi e anche tra diverse aree delle singole nazioni, ma in generale gli studi hanno evidenziato una maggiore incidenza dei suicidi negli uomini in età lavorativa, mentre le donne sono le più colpite dalle malattie mentali. Si sono rilevati peggioramenti anche nella salute degli immigrati, soprattutto tra gli illegali. La ricerca, che ha preso in considerazione un solo studio italiano, mette in relazione anche la crescita del numero dei suicidi con la riduzione dei budget che i diversi Paesi dell’Unione Europea hanno destinato ai sistemi sanitari. Si ipotizza infatti che la riduzione delle spese sanitarie possa aver avuto un ruolo in una parte dell’aumento dei suicidi vista anche la ridotta possibilità di accesso alle cure mediche da parte di neo disoccupati.

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