Picchiò e sfregiò con l’acido la moglie: condannato a 10 anni
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Abdul Subhan, cameriere bengalese di 50 anni, è stato condannato dal gup Antonella Capri, al termine del processo con rito abbreviato, a dieci anni e dieci mesi di reclusione. L’uomo è accusato di aver picchiato la moglie e averle gettato sul volto dell’acido muriatico. La procura aveva chiesto per lui una reclusione di 12 anni per lesioni gravissime e maltrattamento in famiglia. L’uomo colpì la moglie lo scorso dicembre, qualche giorno prima di Natale 2013. La lite tra i due coniugi avvenne nel loro appartamento al Quadraro a Roma, sotto gli occhi della figlia. Marito e moglie avrebbero discusso per motivi banali, a quanto pare perché l'uomo non voleva spostare un tavolino nella camera occupata dalla nipote. Secondo il capo d'imputazione, il 50enne doveva rispondere anche delle botte date alla moglie quando la donna era in stato di gravidanza, nonché di lesioni provocate alla figlia di 14 anni accorsa in aiuto della madre e venuta in contatto con gli abiti intrisi di acido.
L’avvocato dell’imputato: “Un incidente” – La donna, che ha avuto ustioni sul 30 per cento del corpo e ha rischiato di perdere un occhio, era parte civile. Il giudice ha disposto in suo favore una provvisionale di 100mila euro. L’avvocato difensore dell’imputato ha annunciato di voler fare ricorso in appello: “Continuo a credere alla versione del mio assistito secondo cui lui e la moglie nel corso di una lite stavano contendendosi una bottiglia di liquido disgorgante. Per questo ritengo che quanto avvenuto sia un fatto accidentale; tant'è che lo stesso Abdul si è ferito ad un braccio”.