Picchiato in strada e ucciso per aver urtato un giovane: due indagati per la morte del 19enne a Bologna

Sono stati indagati dalla Procura di Bologna i due giovani che sarebbero venuti a contatto con Eddine Bader Essefi, il 19enne morto la sera del 25 aprile all'ospedale Maggiore dopo essere caduto in strada, in zona Barca.
Per poter svolgere l'accertamento con le dovute garanzie, i due saranno avvisati dell'autopsia, che sarà conferita martedì mattina (29 aprile) dal pubblico ministero Andrea De Feis a un medico legale. Le difese potranno così nominare i propri consulenti.
Intanto, proseguono le indagini dei Carabinieri del nucleo investigativo. Il fascicolo aperto è per omicidio preterintenzionale e continuano gli accertamenti sulla dinamica.
Sulla base di quanto ricostruito finora, la vittima avrebbe urtato un ragazzo incrociato per strada e per questo sarebbe stato picchiato e buttato a terra. In questo senso avrebbe testimoniato la fidanzata del 19enne, che era con lui al momento dell'aggressione.
A prenderlo di mira sarebbero stati i due giovani, più grandi di lui. Ma in quel momento in strada, verso le 22, erano presenti diversi giovani e si sta cercando di acquisire le testimonianze per chiarire come sono andate davvero le cose.
Il sindaco Lepore: "Seguiremo la storia di questo ragazzo che non c'è più"
Il 19enne era arrivato a Bologna come minore straniero non accompagnato. Era stato seguito dai servizi per l'accoglienza e non risulta che avesse famiglia in città, lavorava in un locale in zona Saragozza, chiuso per lutto. Sembra che risiedesse in un'altra zona rispetto a quella dove si trovava venerdì sera.
"C'è da esprimere il cordoglio alla famiglia di questo ragazzo che è in Tunisia, è stata raggiunta da noi così come dalla comunità islamica. Seguiremo la storia di questo ragazzo che purtroppo non c'è più", ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore, parlando con i giornalisti a margine del momento di cordoglio organizzato in ricordo del 19enne.
Il racconto della fidanzata del 19enne: "Non aveva problemi con nessuno"
"Il mio ragazzo era un po' ubriaco, però era lucido. Ha iniziato a litigare con questo ragazzo o meglio con questo signore, che ha deciso di aggredirlo perché il mio ragazzo gli ha detto: ‘Togli i soldi'. Da lì ha alzato le mani. Non so per cos'erano i soldi".
È il racconto della fidanzata, minorenne, di Eddine Bader Essefi, il 19enne morto la sera del 25 aprile nella periferia di Bologna, zona Barca, ai microfoni di Ètv e Mediaset. La ragazza ha raccontato di un'aggressione iniziata sotto il portico del Treno e finita a qualche centinaia di metri, in via Colombi.
"Bader è scappato, è arrivato qui, io sono arrivata e l'ho trovato per terra, col signore che l'ha aggredito. Non ho visto l'aggressione. Tutti presumono che l'abbia investito con lo scooter. Io l'ho trovato disteso, l'ho coperto, non mi sembrava giusto che rimanesse qui", ha aggiunto.
La giovane, intervistata sul luogo dove il ragazzo è stato soccorso e dove in tanti hanno portato fiori, ha spiegato che il suo fidanzato non conosceva bene le persone che lo hanno aggredito: "Di vista, si salutavano, non erano amici".
"Era un ragazzo dolce, un pezzo di pane, non aveva problemi con nessuno. Tutti lo amavano, faceva il cuoco e il locale ha chiuso per lutto, hanno portato fiori anche loro. – ha concluso la ragazza – Tutti stanno male, tutti sono in lutto, anche io, ma devo essere forte per lui e vivere per lui".