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Omicidio di Alice Scagni a Genova

Picchiato in carcere, la mamma di Alberto Scagni denuncia: “Rinchiuso in cella di isolamento in ospedale”

Antonella Zarri, mamma di Alberto Scagni, ha raccontato a Fanpage.it le condizioni in cui si trova il figlio 42enne dopo essere uscito dal coma farmacologico. “Sbattuto in una cella di isolamento disposta dal reparto di Fisiatria dell’ospedale di Imperia quando ancora non riusciva a reggersi in piedi”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo due interventi chirurgici al viso, Alberto Scagni ha lasciato il reparto di Rianimazione dell'ospedale di Sanremo e si trova ora nel reparto di Fisiatria. Il 42enne, condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per aver ucciso la sorella Alice il 1 maggio 2022 è uscito dal coma dopo essere stato massacrato di botte nella sera del 22 novembre scorso da due compagni di cella.

Secondo quanto reso noto, le condizioni del 42enne sarebbero in miglioramento. La mamma del 42enne, Antonella Zarri, ha fatto però sapere a Fanpage.it che il detenuto si trova al momento in una "cella di isolamento" dell'ospedale di Imperia. "La stanza si trova nel reparto di Nefrologia, il reparto di Fisiatria in cui è in carico a ieri non lo ha mai visto. Il fisiatra viene due volte al giorno per un'ora e per Alberto, che è sostanzialmente una larva in questo momento, ha chiesto a me l'acquisto di calzature mediche per metterlo in piedi. Le calzature acquistate davanti all'ospedale da me, in un negozio specializzato, hanno dovuto fare fisicamente il giro dal carcere di Sanremo per l'approvazione ad entrare nell'ospedale di Imperia. Qualunque scelta, anche di natura medica, è posta al vaglio del Dap".

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"Chiarisco le notizie fuorvianti rassicurando nel contempo coloro che odiano noi e la Verità di cui siamo portatori – ha scritto sui social network Antonella Zarri, madre dei due fratelli Scagni che in questi mesi si è prodigata per portare nelle aule di tribunale il mancato intervento delle forze dell'ordine e della Salute mentale di Genova, più volte sollecitate sui problemi del 42enne -. Alberto, a una manciata di giorni dall'uscita dal coma farmacologico, incapace di mantenere la posizione eretta e finanche di puntellarsi sui gomiti e mettersi seduto sulla branda regolamentare da carcere dove è stato prontamente sbattuto, di nutrirsi e bere efficacemente, è stato rinchiuso nella cella di isolamento dell'ospedale di Imperia  (a dispetto di ben altre indicazioni terapeutiche anticipate dal Responsabile di Rianimazione Sanremo)".

Nel post pubblicato sui social, Zarri sottolinea che le condizioni del figlio 42enne sono ancora critiche. "Il suo avvocato dovrà pietire via Pec un tavolo sul quale appoggiare acqua e cibo. O continuerà a non mangiare come ha fatto per due giorni. La riabilitazione consiste in due ore di fisiatria al giorno con grande fretta di togliersi il problema del mostro in corsia.  La sofferenza, l'umiliazione, la tortura (tutto tenuto nei limiti della legalità ipocrita) sono ripristinati e la ritorsione sulla pelle di Alberto può proseguire. Seguo con interesse il marketing locale sulla gestione del detenuto Scagni, quasi spinto dall’urgenza di imbellettare un movente".

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