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Picchiata da familiari per un ragazzo, adolescente chiede aiuto alla preside della scuola: denunciati in 3

Una ragazzina di Spoleto si è rivolta alla preside della sua scuola per confidarle i maltrattamenti che subiva a casa. La donna ha raccontato tutto ai carabinieri del posto che hanno denunciato a piede libero il padre e il fratello più grande della ragazzina. Denunciata in concorso anche la mamma 45enne della ragazza.
A cura di Gabriella Mazzeo
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immagine di repertorio
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I carabinieri di Spoleto hanno disposto il divieto di avvicinamento con obbligo di braccialetto elettronico nei confronti di due uomini di 45 e 21 anni e di una donna 40enne dopo aver raccolto la denuncia della dirigente di una scuola della provincia di Perugia. La preside ha raccontato di aver raccolto la richiesta di aiuto di una studentessa che le ha riferito di subire quotidianamente maltrattamenti da parte dei familiari.

L'alunna ha raccontato alla dirigente scolastica di essere stata spesso vessata verbalmente e fisicamente tra le mura domestiche. La giovane ha confidato di aver subito per anni violenze psicologiche, fisiche e verbali da parte dei familiari che le hanno impedito di frequentare liberamente il ragazzo del quale si era infatuata. In un particolare episodio sarebbe stata anche minacciata di morte dal fratello più grande.

Dopo aver ascoltato lo sfogo della ragazzina, la dirigente scolastica ha raccontato tutto ai carabinieri della compagnia di Spoleto che hanno avviato un'indagine al cui termine è stata formalizzata una denuncia a piede libero per il padre e per il fratello della giovane. In concorso, poi, è stata denunciata anche la madre 45enne dell'adolescente.

I tre sono ritenuti responsabili di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto reso noto, la ragazzina sarebbe anche stata aggredita fisicamente dal padre con pugni al capo e alla spalla. In pronto soccorso, la giovane ha ricevuto una prognosi di 10 giorni. Dopo le indagini, i carabinieri hanno attivato il cosiddetto "codice rosso" e nei confronti degli indagati è stata applicata la misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa con l'applicazione del braccialetto elettronico.

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