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Picchia le figlie per farle accudire il gregge

Per costringere a badare agli animali, il padre-padrone picchiava le figlie di 13 e 14 anni con ganci di ferro, cric del trattore e chiavi inglesi.
A cura di Daniela Caruso
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polizia

Lavoravano tutto il giorno nei campi, accudendo un gregge di oltre 100 pecore. Quando disobbedivano agli ordini impartiti dal padre, quest'ultimo le riempiva di botte. Un incubo che è giunto al termine, grazie alla squadra mobile di Viterbo: l'uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia continuati, perpetrati non solo ai danni delle due figlie di 13 e 14 anni, ma anche della moglie, recentemente ammalatasi e visibilmente dimagrita. Le ragazzine venivano colpite dal padre con ganci di ferro, cric del trattore e chiavi inglesi. In un'occasione, l'uomo ha provato anche a investirne una con la propria auto, non riuscendovi.

Le indagini partite grazie a una segnalazione: le violenze avevano luogo in una modesta masseria, dove il padre 37enne, prima pecoraio, poi responsabile di una piccola azienda, aveva deciso di riprendere le redini del suo vecchio mestiere, ritornando a lavorare come contadino. Il padre-padrone costringeva le ragazze a lavorare nei campi, ad accudire i capi di bestiame e a trasportare pesi inadatti per la loro stazza fisica: tra questi, taniche di latte di almeno 50 litri. A causa delle violenze ricevute, le ragazze sono svenute in varie occasioni.

Le ragazze lavoravano nei campi anche dopo scuola e non avevano vita sociale: ciò è quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Viterbo. Le sorelle lavoravano tutto l'anno nei campi, dove venivano condotte dal genitore anche dopo la scuola. Come ha dichiarato Fabio Zampaglione che ha diretto l'operazione, "Una delle due, ha dovuto ‘lavorare' anche tutto il giorno prima dell'esame di terza media. Quando siamo andati a prenderle, per poi affidarle con la madre ad una struttura idonea, le abbiamo trovate sporche, malvestite, con lividi un po' ovunque, anche sul collo e segni di morsi sulle dita". L'uomo, infine, dovrà rispondere anche di incendio doloso poiché, il 12 luglio, ha appiccato un incendio a un terreno adiacente la masseria, provocando un danno consistente su oltre 20 ettari di terreno. Aveva raccontato alle figlie che si erano avvicinati dei lupi al gregge e che, per allontanarli, aveva utilizzato il fuoco. Per spegnere l'incendio doloso, sono state impiegate tre squadre dei vigili del fuoco e aerei.

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