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Picchia la compagna e la segrega in camera per non farla andare al lavoro: arrestato 31enne nel catanese

I carabinieri di Santa Maria di Licodia (Catania) hanno arrestato un uomo di 31 anni con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. A riferire loro delle violenze è stata una donna bresciana, amica della vittima.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Picchiava ripetutamente la compagna 29enne, sottoponendola a quotidiane umiliazioni, ed era arrivato a segregarla in camera da letto. Per questa ragione i carabinieri di Santa Maria di Licodia (Catania) – che hanno anche liberato la donna dopo l'allarme dato da un'amica, residente a Brescia – hanno tratto in arresto un uomo di 31 anni residente nella cittadina siciliana.

La vittima è stata medicata nel Pronto Soccorso dell'ospedale di Paternò, dove i medici l'hanno dichiarata guaribile in 5 giorni. Il Gip ha convalidato l'arresto del compagno, un soggetto violento e possessivo che è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.

L'intervento dei militari è scattato intorno alle 20.40 di ieri, quando la Centrale operativa di Paternò ha ricevuto una richiesta di soccorso da parte di un'amica della 29enne che, dalla Lombardia, riferiva che la ragazza era stata malmenata dal convivente. I carabinieri sono quindi andati a verificare. L'uomo ha aperto loro la porta ammettendo di aver "fatto un guaio con la sua compagna" ed è stato subito fermato. La vittima è stata trovata in camera da letto in evidente stato di shock ed alla vista dei militari è scoppiata a piangere chiedendo aiuto. Ha poi mostrato i lividi sulle gambe e sulle braccia, segni delle percosse e dei morsi del compagno durante le aggressioni, alimentate da una morbosa gelosia.

La giovane donna ha raccontato che da tempo svolgeva lavori saltuari per mettere da parte il denaro necessario a fuggire e tornare nel suo Paese e che il compagno ostacolava ogni suo tentativo di autonomia, arrivando a gestire addirittura la sim del suo smartphone e decidendo quando potesse utilizzarlo. Le indagini hanno rivelato che la loro relazione durava da sette anni, che fin dall'inizio della convivenza il 31enne aveva mostrato un comportamento prevaricatore e che le aggressioni da verbali erano diventate fisiche. L'ultimo episodio di violenza quella mattina dopo che la donna aveva detto al compagno che doveva recarsi al lavoro, cosa questa che aveva fatto infuriare il l'uomo tanto da malmenarla e segregarla in camera da letto.

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