Piazza Armerina, migrante aggredito a calci e pugni da tre giovani sconosciuti: “Nessuno l’ha aiutato”
Stava entrando nella villa comunale Garibaldi di Piazza Armerina quando all'improvviso è stato aggredito. Vittima del brutale pestaggio avvenuto in provincia di Messina è Salife, un ragazzo musulmano di 23 anni originario del Gambia e ospite di uno Sprar cittadino. Stava parlando al cellulare quando è stato aggredito da tre giovani ventenni, che l'hanno dapprima afferrato e poi l'hanno spinto a terra e picchiato a calci e pugni: "Uno mi ha afferrato e mi ha spinto a terra, poi sono arrivati gli altri due e tutti insieme mi hanno preso a pugni e a calci", ha raccontato il ragazzo ai poliziotti del locale commissariato e agli operatori dello Sprar. Ha ricevuto colpi in viso, alla testa, alla pancia ed è inoltre stato derubato dei soldi e del cellulare che aveva con sé.
Come racconta Meridionews, l'aggressione è avvenuta in una parte buia della villa comunale. "A qualche decina di metri la gente affolla ancora gli stand preparati in occasione della visita di papa Francesco. Nessuno vede la violenza. Ma Salife, ancora sanguinante, attraversa la villa, passa tra gli stand senza che qualcuno lo avvicini per prestargli aiuto. Cammina a fatica per mezza città fino a raggiungere il commissariato di polizia, dove sporge denuncia. Al pronto soccorso la prognosi è di dieci giorni: ha due denti rotti, le labbra spaccate, tumefazioni sul volto e sul corpo, forti dolori all'addome ma fortunatamente nessuna frattura".
"È tutto talmente paradossale, è stata una giornata bellissima, chiuderla con un gesto del genere ci fa moto riflettere e ci addolora. In questa città c'è una componente giovanile, che soffre la disoccupazione e il degrado culturale, che se la prende con i migranti", ha raccontato a Meridionews Samanta Barresi, coordinatrice dello Sprar. A Piazza Armerina negli ultimi mesi si sono registrati numerosi episodi contro gli ospiti del centro di accoglienza: "Furti, insulti, aggressioni verbali solo perché vanno in giro vestiti puliti e hanno un cellulare. Molti pensano che siccome sono neri non dovrebbero averlo. Noi abbiamo sempre denunciato, ma ogni episodio passa nell'indifferenza generale e senza identificare i responsabili", ha proseguito Barresi. Il timore è che a Piazza Armerina stia agendo una gang di giovani dedita all'aggressione dei migranti residenti nel paese.
Salife è arrivato a Piazza Armerina un anno e mezzo fa e attualmente fa il sarto e partecipa a un progetto di lavoro a Villarosa, dove, con altri migranti, realizza capi di abbigliamento e accessori etnici da vendere in una rete di negozi in Sicilia. "Ieri nonostante loro fossero musulmani, hanno voluto partecipare all'incontro con papa Francesco, hanno urlato il suo nome, perché si sentono parte della comunità cristiana che li accoglie", ha raccontato Barresi.