Piacenza, parla il legale di uno dei carabinieri arrestati: “Molto provato, non è uno spaccone”
Continuano ad emergere nuovi dettagli sul sequestro della caserma Levante di via Caccialupo a Piacenza e l'arresto di sei carabinieri nell'ambito della cosiddetta operazione Odysseus, accusati insieme ad altri colleghi di arresti illegali, spaccio di droga, pestaggi ed estorsioni. In attesa degli interrogatori di garanzia, a cui tra domani e sabato si sottoporranno i militari finiti in manette, ha parlato all'AdnKronos il legale di uno di loro. "Il mio assistito è molto provato – ha detto Daniele Mancini del foro di Lodi dopo aver incontrato il carabiniere nel penitenziario di Piacenza dove si trova al momento insieme ad altri quattro (uno di loro è ai domiciliari) -. Non ha l’atteggiamento baldanzoso e da ‘spaccone’ che emerge dall’ordinanza del gip e dai racconti giornalistici. E' importante evidenziare poi i ruoli dei singoli, perché da quanto è trapelato finora sembra si tratti di un’organizzazione unitaria e granitica, ma da quello che abbiamo esaminato non è così, bisogna capire chi ha le maggiori responsabilità".
Nominato il nuovo comandate della Compagnia di Piacenza
Anche Mariapaola Marro del foro di Milano, che difende un altro appuntato arrestato insieme ai colleghi della caserma Levante, ha definito il suo assistito "preoccupato. Si professa totalmente estraneo ai fatti contestati, si è trovato improvvisamente dall’altra parte della sbarra senza aver fatto nulla e teme per le ripercussioni sul lavoro, lavoro che svolge da anni". I fatti ricostruiti dai pm e riconosciuti dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare sono "sicuramente gravi, ma non lo coinvolgono", ha concluso il legale. Intanto, a poco più di 24 ore dall'inchiesta che ha portato anche alla sospensione immediata, in quanto indagato, dell'ufficiale comandante della Compagnia della città emiliana, il comando generale dei carabinieri ha subito nominato il suo sostituto. Si tratta del capitano Giancarmine Carusone, 34enne originario di Caserta, e che fino a ieri era in servizio a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, sempre con il ruolo di comandante di Compagnia.
L'inchiesta si allarga: indagini anche della Procura militare di Verona
L'inchiesta, inoltre, si allarga, con la Procura Militare di Verona che ha aperto oggi un fascicolo d'indagine sugli abusi contestati al gruppo di sei carabinieri. "Al momento si tratta di atti relativi al fatto», ha riferito il procuratore Militare, Stanislao Saeli, il quale ha aggiunto di aver «proceduto sulla base dei provvedimenti cautelari emessi dalla Procura della Repubblica di Piacenza, da cui sembrano già emergere estremi di reati militari. Agiamo in perfetta sintonia con i colleghi della Magistratura ordinaria per ottimizzare le attività di indagine". Si ricordi che la Procura militare di Verona ha competenza sui reati militari commessi nelle regioni Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna.