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Petrosino, dagli arresti alle dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale: cosa sappiamo

Nuovi particolari sulla vicenda legata alla città di Petrosino dove i Carabinieri hanno tratto in arresto Marco e Michele Buffa, entrambi gravemente indiziati per scambio elettorale politico-mafioso.
A cura di Roberto Marrone
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Emergono nuovi particolari sulla vicenda legata alla città di Petrosino dove lo scorso 8 marzo 2023 i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, di concordo con il Gip e la Direzione Investigativa Antimafia, hanno tratto in arresto Marco Buffa pregiudicato al fine di avvantaggiare Cosa nostra e Michele Buffa, consigliere comunale di Petrosino, entrambi gravemente indiziati per scambio elettorale politico-mafioso.

Marco Buffa, già pregiudicato per fatti di mafia, durante la scorsa campagna elettorale amministrativa aiutò Michele Buffa a essere eletto consigliere comunale della città. I due indagati sarebbero andati in giro per cercare voti porta a porta nelle case popolari promettendo denaro e l’inserimento di persone nel bacino dei lavoratori socialmente utili, il tutto ovviamente in cambio di voti.

La notizia ha subito creato subbuglio in tutto il trapanese ma soprattutto tra le varie forze politiche di Petrosino visto che oltre al consigliere Buffa già tratto in arresto preventivo, è stato raggiunto da un avviso di garanzia sempre in merito alla medesima indagine, il presidente del Consiglio Comunale Aldo Caradonna che nei giorni scorsi, attraverso una lettera, si è dimesso dalla carica.

“Caro Sindaco e cari consiglieri, è con grande rammarico ma anche con estremo senso di responsabilità che oggi, con questa lettera, dopo un’attenta riflessione, vi comunico le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale per la situazione che mi ha visto coinvolto in questi ultimi giorni. Confido nell’operato della magistratura affinché la mia posizione venga al più presto chiarita ma mi rendo anche conto che la carica di Presidente, per essere svolta al meglio, necessita di quella serenità che oggi mi manca”.

Ma continuano le incertezze e i dubbi sulla vicenda in quanto a essere indirettamente coinvolto è anche il sindaco Giacomo Anastasi, che precisiamo non essere al momento indagato. Lo stesso primo cittadino in questi giorni ha più volte affermato pubblicamente di non aver mai avuto a che fare con Marco Buffa anche se dalle intercettazioni degli inquirenti non sembrerebbe così.

In particolare, il pregiudicato dava già per scontato che Anastasi vincesse le elezioni. Difatti, in una telefonata alla moglie datata 24 aprile 2022 ancora in piena campagna elettorale, Buffa che ai tempi era sorvegliato speciale per mafia, dichiarava: “Sono qua con il signor Anastasi, il sindaco nuovo, sto arrivando”.

Circa due settimane dopo, un’ulteriore intercettazione questa volta tra Buffa e Antonino Maltese anch’esso pregiudicato, veniva ascoltata dagli inquirenti dove Buffa riferiva di aver partecipato al comizio elettorale del sindaco Anastasi e di averlo poi incontrato separatamente insieme ad Aldo Caradonna poi divenuto presidente del consiglio comunale e Michele Buffa poi divenuto consigliere comunale.

Una vicenda alquanto particolare che necessita ancora di tanta chiarezza soprattutto essendo legata alla mafia e quindi al controllo che Matteo Messina Denaro ha avuto in questi anni di latitanza su tutto il territorio trapanese e non solo. A vigilare attentamente sulla vicenda è il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza che ha già provveduto a sospendere Michele Buffa dalla carica di consigliere Comunale. A giorni si attende una seduta urgente di consiglio comunale ma chissà in base a come andranno le indagini che il Prefetto non decida in un futuro prossimo di sciogliere il Comune per infiltrazione mafiosa.

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