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Petrali assolto: riconosciuta al tabaccaio di Milano la legittima difesa

Giovanni Petrali, il tabaccaio che nel 2003 uccise uno dei suoi rapinatori, è stato assolto dall’accusa di omicidio volontario.
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Il tabaccaio che uccise il rapinatore

Era stato processato per omicidio volontario a danno di due rapinatori il signor Giovanni Petrali, tabaccaio di Milano. I fatti risalgono al maggio del 2003, quando due giovani malviventi, già noti alle forze dell'ordine, entrano nella tabaccheria del signor Petrali e intimano a sua moglie di consegnare loro l'incasso della giornata. A quel punto, ovverosia a rapina effettuata, Petrali si arma della sua pistola e spara alcuni colpi nel bar; esce poi in strada e punta l'arma sui due rapinatori. Spara in tutto 7 colpi che vanno a colpire alla spalla Andrea Solaro, immediatamente trasportato all'ospedale Niguarda, e al petto Alfredo Merlino che, nonostante i soccorsi dei sanitari, perde la vita sul colpo.

In primo grado di giudizio,  per Petrali era stata prevista la condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione. In appello, invece la corte ha assolto il tabaccaio per "legittima difesa putativa", nonostante il procuratore generale avesse richiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi. In generale, la legittima difesa putativa si ha qualora la reazione della parte offesa, in questo caso del tabaccaio, avvenga nella supposizione erronea di un pericolo. In effetti, come conferma il figlio di Petrali, Antonio, nonchè suo legale: "Su questa decisione ha giocato molto lo stato mentale in cui versava mio padre dopo l'aggressione all'interno del negozio".

I giudici hanno predisposto anche la restituzione della pistola a Petrali, particolare che però non sembra interessare molto. A tal proposito Antonio Petrali ha detto: "Non la vorrebbe più avere un'arma con sé. Se poi succedono certe cose, i processi morali che uno si porta dietro sono devastanti." Intanto a sostegno del tabaccaio sia un presidio della Lega Nord, sia la Federazione Nazionale Tabaccai. Sebbene il presidente della Federazione abbia condannato il possesso e l'utilizzo delle armi ha confermato l'importanza e la necessità dell'istituto della legittima difesa.

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