video suggerito
video suggerito

Pestato dal branco in strada tra la folla a Palermo, giovane muore dopo dodici giorni di agonia

Il giovane pestato dal branco il 4 luglio scorso a Palermo, in via Maqueda, è deceduto nella mattinata di oggi, martedì 16 luglio, “Il danno neurologico severo da trauma subito e le complicanze post arresto cardiaco non hanno permesso di recuperare le funzioni vitali” spiegano dall’ospedale.
A cura di Antonio Palma
250 CONDIVISIONI
Immagine

Non ce l’ha fatta il giovane aggredito e brutalmente picchiato in strada dal branco due settimane fa a Palermo in via Maqueda. Il ragazzo, che aveva 20 anni e non 17 come inizialmente riportato, è deceduto nella mattinata di oggi, martedì 16 luglio, al Policlinico del capoluogo siciliano dove era ricoverato da quel terribile 4 luglio. Soccorso dal 118 e trasportato in ambulanza in ospedale, il ragazzo di nazionalità tunisina era stato ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza Urgenza del Policlinico palermitano.

Fino all’ultimo si è sperato potesse riprendersi grazie alle cure dei sanitari ma purtroppo ogni sforzo si è rivelato inutile e il ragazzo è morto alle ore 10.20 di questa mattina senza mai più riprendere conoscenza. Troppo gravi si sono rivelate le ferite causate dal brutale pestaggio e a nulla sono serviti gli sforzi del personale medico del dipartimento dell'Azienda ospedaliera universitaria di Palermo.

“Il danno neurologico severo da trauma subito e le complicanze post arresto cardiaco verificatosi nell'immediatezza dell'evento non hanno permesso, nonostante il trattamento intensivo, di recuperare le funzioni vitali” ha spiegato in una nota il professore Antonello Giarratano che dirige il reparto del policlinico in cui è morto il giovane, aggiungendo: “Si esprime il cordoglio alla famiglia lontana e un ringraziamento al Consolato della Tunisia, alle autorità intervenute e al Comune di Palermo".

“Siamo profondamente addolorati per la perdita di una giovane vita e ci uniamo alla comunità nel condannare fermamente l'atto di violenza che ha portato a questa tragica situazione. Spero che tragedie simili non si ripetano e che si possa contenere questa aggressività dilagante promuovendo una cultura di rispetto e solidarietà” ha dichiarato invece la direttrice Generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, che ha voluto ringraziare “il personale medico e infermieristico che ha lavorato senza sosta per fornire al paziente le migliori cure possibili".

Sul terribile episodio sono ancora in corso le indagini degli inquirenti. La prima ipotesi è che il giovane sia stato vittima di una spedizione punitiva forse dopo una precedente lite. A colpire la vittima almeno tre persone che sono poi fuggite prima dell'arrivo delle forze dell’ordine. Per loro ora la posizione si aggrava e se individuati potrebbero essere accusati di omicidio.

250 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views