Pestarono un giovane al G8 di Genova: 5 poliziotti condannati per “danno d’immagine”

Sono stati condannati al pagamento di 120mila euro cinque poliziotti che parteciparono ai pestaggi del G8 di Genova del 2001: a stabilirlo è stata la Corte dei Conti ligure, secondo cui gli agenti avrebbero provocato un danno d'immagine allo Stato. Nello specifico la sentenza della Corte si riferisce al pestaggio subito dall'allora minorenne Marco Mattana: la Procura chiedeva un risarcimento da oltre un milione di euro. A dover pagare di più – 50 mila euro – è Alessandro Perugini, all'epoca dei fatti vicequestore aggiunto della Digos di Genova e oggi primo dirigente di polizia. Condanna poi ad un esborso di 25mila euro per Antonio Del Giacco e 15mila euro ciascuno per Enzo Raschellà, Luca Mantovani e il sovrintendente capo Sebastiano Pinzone.
All'attenzione dei giudici contabili le percosse al giovane Marco Mattana e il fermo di altri quattro manifestanti. Per quell'episodio i poliziotti sono già stati condannati penalmente e al risarcimento danni delle parti civili per il reato di "falso ideologico", mentre per le altre accuse è intervenuta la prescrizione. Per la procura contabile – tuttavia – sono stati proprio quei reati a costituire il danno d’immagine. Per l'accusa, sostenuta dal procuratore della Corte dei Conti Ermete Bogetti, Perugini e Pinzone, "non solo non erano intervenuti per fermare l’aggressione, potendolo fare anche in virtù del loro grado, ma avevano essi stessi colpito il giovane, causandogli lesioni personali con prognosi di 20 giorni". Secondo i giudici "questi comportamenti hanno determinato una corale disapprovazione ed un diffuso e persistente sentimento di sfiducia della collettività nell’Amministrazione della pubblica sicurezza".