Peschereccio italiano mitragliato dalla Guardia Costiera libica: “Marinai legati come salami e picchiati”
Il peschereccio Orizzonte, preso di mira due sere fa dai colpi di mitra esplodi da una motovedetta libica a 150 chilometri da Misurata, è attraccata ieri nel porto di Ortigia, a Siracusa. A renderlo noto la Federazione Armatori Siciliani, secondo cui l'imbarcazione reca "chiari ed evidenti segni dei colpi", ricordando tuttavia che la tragedia è stata solo sfiorata: "Fortunatamente, tutti i membri dell'equipaggio sono miracolosamente salvi, ma ciò che hanno vissuto avrebbe potuto trasformarsi in una vera e propria strage. Il racconto del terrore vissuto dagli uomini a bordo, è stato commovente e inquietante".
Intervistato dall'AdnKronos, il Presidente della Federazione Armatori siciliani, Fabio Micalizzi, ha raccontato: "L'equipaggio ha descritto scene di terrore vero e proprio, sottolineando di essere stati legati come salami, picchiati e soggetti a furti di denaro e oggetti in oro. Questi atti di violenza inaudita sono inaccettabili e richiedono una risposta immediata e ferma". "I legali della Federazione Armatori Siciliani – continua Micalizzi- stanno completando l'esposto che sarà depositato a mezzo PEC presso la Procura della Repubblica di Roma e, a breve, presso la Procura della Repubblica di Catania. I fatti sono avvenuti in acque internazionali e la Marina Militare Italiana è a conoscenza dell'accaduto".
"Ora – evidenzia ancora il presidente della Federazione – ci aspettiamo risposte concrete e tempestive dalla Magistratura e dal Governo. La sicurezza e la giustizia per il nostro equipaggio sono priorità assolute. Il nostro intento è perseguire con fermezza i responsabili di questa atroce azione e assicurare loro la giusta punizione prevista dalle norme di diritto internazionale". "La Federazione Armatori Siciliani – conclude- esprime tutta la solidarietà e il sostegno all'equipaggio e all'armatore Nino Moscuzza in questo momento di profondo sgomento e preoccupazione. Non ci fermeremo finché non avremo ottenuto verità e giustizia per loro".
La nave Orizzonte è stata attaccata da una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera libica: molte di queste imbarcazioni sono state fornite al governo del Paese nordafricano proprio dall'Italia nel tentativo di limitare le partenze dei migranti.