Liberati i pescatori italiani rapiti in Libia, in viaggio verso l’Italia
Liberati i pescatori italiani di Mazara del Vallo sequestrati in mare dalle forze libiche a settembre e detenuti a Bengasi, nel Paese nordafricano. I 18 pescatori sono già in volo verso l'Italia e arriveranno a Roma dove ad accoglierli ci saranno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Dopo oltre tre mesi la delicata vicenda dai risvolti diplomatici si è conclusa nel migliore dei modi. Le prime avvisaglie che qualcosa si muoveva, dopo settimane di incertezza e anche tensione, si era avuta nei giorni scorsi quando davanti ai due pescherecci Antartide e Medinea fermi nel porto di Bengasi erano sparite le guardie armate messe a sorveglianza dei natanti sequestrati.
Pescatori italiani rapiti i Libia a settembre
Guardie che invece sono rimaste fino all’ultimo davanti all’edificio dove erano tenuti prigionieri i pescatori italiani in città. Una palazzina militare di quattro piani dove dal primo settembre sono stati rinchiusi i 18 pescatori, tra cui 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi: l’intero equipaggio dei due pescherecci di Mazara del Vallo bloccati in mare dalle motovedette libiche durante una battuta di pesca davanti le coste libiche ma in acque internazionali. Un fermo senza una reale accusa se non quella di aver invaso le acque territoriali libiche ma che è stato usato in realtà fin dall’inizio come elemento di scambio per una trattativa politica con l’Italia.
Pescatori italiani merce di scambio per Haftar
I 18 pescatori di Mazara del Vallo infatti sono diventati loro malgrado merce di scambio delle autorità di Bengasi per ottenere un riconoscimento politico internazionale. Il generale libico Haftar, che ha in mano una parte del Paese, infatti cerca una sponda nel mondo occidentale per potersi presentare come leader accreditato in vista delle elezioni del prossimo anno che si spera possano mettere fine agli scontri tra milizie e le forze regolari presidente del governo di Tripoli, Fayez al-Sarraj, l’unico riconosciuto a livello internazionale.
Pescatori liberati, la gioia di familiari e armatore
“Aspettiamo la conferma ufficiale ma oggi sembra proprio la giornata giusta” ha dichiarato a Radio Capital Marco Marrone l'armatore della Medinea, uno dei due pescherecci sequestrati 108 giorni fa in Libia. “Ho parlato con il ministro Bonafede. Per me un'emozione assurda” ha spiegato Marrone, aggiungendo: “Ho pianto come un bambino". "Ho appena ricevuto un messaggio vocale di mio padre che mi dice ‘Siamo Liberi" ha affermato la figlia di uno Pescatori liberati. C'e' molta gioia tra i familiari radunatisi davanti al municipio mazarese con il sindaco Salvatore Quinci.