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Omicidio a Pescara: 17enne ucciso a coltellate

Pescara, l’omicidio di Thomas sarebbe stato premeditato: lo dimostra l’analisi degli smartphone

Stando a quanto emerso da un’analisi degli smartphone da parte del consulente della Procura de L’Aquila il delitto non sarebbe stato commesso al culmine di un incontro casuale, ma il presunto killer avrebbe cercato e trovato Thomas prima di accoltellarlo a morte.
A cura di Davide Falcioni
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Quello di Thomas, il 16enne di Rosciano assassinato il 23 giugno con 25 coltellate in un parco del centro di Pescara, sarebbe stato un omicidio premeditato: contrariamente a quanto si era creduto nei primi giorni il delitto non sarebbe stato commesso al culmine di un incontro casuale, ma il presunto killer – ad agire e ad essere sottoposti a fermo sono stati due coetanei di Thomas – avrebbe cercato e trovato la vittima.

L'ipotesi della premeditazione emergerebbe chiaramente dall'analisi dei sei cellulari sequestrati ai ragazzi del branco effettuata dal consulente Fabio Biasini, incaricato dalla Procura dei minorenni dell'Aquila. Due fotografie in particolare supporterebbero questa ipotesi: un selfie sui social di Thomas sullo sfondo della stazione di Pescara, non lontano dalla quale sarà ucciso, e uno scatto che lo ritrae nel 2023 insieme al presunto killer che invece aveva negato di conoscerlo. Thomas sarebbe stato brutalmente ucciso per aver preso 70 euro senza consegnare il "fumo", preferendo spendere quei soldi per un weekend con degli amici.

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Il presunto killer per tutta la giornata di sabato 22 giugno avrebbe cercato di contattarlo ma lui si sarebbe sempre negato tenendo il telefono spento. Domenica, tramite il telefono di un amico, Thomas aveva pubblicato sui social una sua foto con la stazione di Pescara sullo sfondo. A quel punto il sedicenne presunto assassino, uscito di casa con il coltello, sarebbe andato a cercarlo con gli amici, tra i quali l'altro coetaneo che poi avrebbe contribuito ad accoltellare a morte il ragazzo.

Dal contenuto degli smartphone emerge inoltre che la vittima dopo il weekend libero voleva tornare in comunità ed era alla ricerca di dieci euro per prendere un treno per Vasto, dove si trovava la fidanzata, per poi muoversi alla volta di Campobasso. Quel treno sarebbe dovuto partire alle 18; invece poco prima, intorno alle 17, il ragazzo è stato ucciso a Pescara e abbandonato tra le sterpaglie di in un parco non distante dalla stazione ferroviaria. Contrariamente poi a quanto affermati dal presunto assassino, lui e Crox si conoscevano: sul telefono, infatti, è stato trovato un video dei due ragazzi in scooter insieme, girato a Pescara nell'estate di un anno fa.

Nel frattempo, mentre proseguono le indagini, il gip del Tribunale per i minorenni dell'Aquila, Cristina Tettamanti, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dagli avvocati di uno dei due sedicenni indagati per l'omicidio. L'indagato resta dunque nel carcere minorile di Bari: non sarebbero emersi indizi e circostanze utili, secondo il giudice, a far dubitare della capacità di intendere e di volere del minore, quanto piuttosto una fredda determinazione nel commettere l'azione delittuosa. Per i legali il ragazzo è a rischio suicidio. L'altro sedicenne indagato si trova attualmente nell'istituto penale minorile di Roma.

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