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Pescara, il video dell’agguato: Walter Albi ucciso il giorno del suo 66esimo compleanno

Walter Albi, l’architetto di 66 anni giustiziato due sere fa in un bar del centro di Pescara, è stato ucciso il giorno del suo compleanno. Ancora gravi le condizioni dell’amico Luca Cavallito.
A cura di Davide Falcioni
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Da sinistra: un fotogramma dell'agguato, Walter Albi e Luca Cavallito
Da sinistra: un fotogramma dell'agguato, Walter Albi e Luca Cavallito

Walter Albi, l'architetto di 66 anni giustiziato due sere fa in un bar del centro di Pescara, è stato ucciso il giorno del suo compleanno. Il professionista è stato colpito da un killer insieme all'amico Luca Cavallito, ex calciatore gravemente ferito e tuttora ricoverato in terapia intensiva nell'ospedale della città abruzzese.

I due avevano ordinato 12 pizzette e molto probabilmente erano in attesa di altre persone per festeggiare il compleanno di Albi. Dalle immagini girate da una telecamera posta nelle vicinanze si possono vedere chiaramente i due seduti uno accanto all’altro, entrambi alle prese con i rispettivi cellulari. Poco distanti altri clienti del bar.

All'improvviso giungono i primi colpi di arma da fuoco dall’esterno del locale; una volta a terra il killer si avvicina ed esplode altri colpi contro l’architetto, il quale prova invano a proteggersi con una mano. Cavallito, invece, da terra sembra provare a farsi scudo con una sedia ma alcuni proiettili ravvicinati lo raggiungono. A quel punto l'assassino afferra i cellulari dei due e scappa. L'uomo è tuttora a piede libero e le ricerche si stanno concentrando non solo in Abruzzo, ma anche nelle regioni confinanti.

Mentre proseguono le ricerche del killer gli inquirenti stanno tentando di comprendere il movente dell'agguato: l'ipotesi su cui lavora la Procura di Pescara è quella di un regolamento di conti, un'esecuzione in piena regola maturata probabilmente nel mondo della droga destinata alla "Pescara bene". Gli investigatori stanno passando al setaccio la vita dei due senza tralasciare nessun elemento e determinanti potrebbero essere le parole di Cavallito, tuttora ricoverato in gravi condizioni e due notti fa sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico che ha visto alternarsi due equipe di medici. Il padre dell'ex calciatore, intervistato dal Corriere, assicura che la droga non c'entra nulla: "Volevano aprire un albergo nella zona del porto turistico, erano già a posto con le licenze, aspettavano che arrivasse il finanziamento".

Cavallito – ha fatto sapere l'Asl in una nota – "è giunto nel blocco operatorio dell’ospedale di Pescara, diretto da Maria Rizzi, in condizioni gravissime per shock emorragico dovuto a ferite multiple da arma da fuoco. Durante i numerosi interventi chirurgici susseguitisi durante la notte è stato sostenuto in vita dal medico anestesista Anna Maria Rutilo e condotto alle 5.20 nella Rianimazione in condizioni stabili, pur nella gravità, grazie all’impegno dell’intera equipe anestesiologica, chirurgica ed infermieristica". Le condizioni dell'ex calciatore sono tuttora gravi.

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