Pescara: gli studenti fumano troppo, la preside vieta la ricreazione all’aperto
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Da qualche giorno, anche durante la tradizionale ricreazione di metà mattinata, il cortile del liceo artistico “Bellisario” di Pescara resta deserto. E allo stesso tempo le aule restano piene di studenti, come durante le ore di lezione. Questo perché la preside Gabriella Consolazio, pur di far rispettare il divieto di fumo a scuola, ha deciso che gli studenti non potranno più uscire durante la pausa dalle lezioni. “Gli studenti fumano troppo, se guarda per terra può vedere uno strato di cicche”, ha spiegato la dirigente scolastica a chi le ha chiesto il perché di questo divieto. Insomma, per non far fumare i ragazzi la preside ha dato agli insegnanti ordini ben precisi. Le nuove regole dicono che nei circa dieci minuti di pausa gli studenti possono uscire dall’aula solo per motivi “sani” che non siano riconducibili alla pausa sigaretta. Gli insegnanti, dunque, dovrebbero controllarli sempre anche se qualcuno ammette che è difficile sorvegliarli quando escono dalla classe: “Se uno studente ci chiede di andare in bagno, come possiamo poi controllare se va a fumare da qualche parte oppure no”, è quanto ad esempio ha detto uno dei docenti al quotidiano Il Centro.
I rappresentanti degli studenti hanno chiesto un incontro – Ovviamente, neppure i ragazzi hanno gradito le nuove regole tanto che i rappresentanti degli studenti hanno chiesto un incontro urgente alla preside. “Le imposizioni non ci piacciono e non ci piace essere confinati in una stanza anche nell’unico momento di relax che abbiamo”, hanno spiegato i giovani, riporta il Corriere, e la preside, da parte sua, ha fatto sapere che li ascolterà ma che già sa che non tornerà sui suoi passi. “In fondo non faccio altro che applicare una direttiva ministeriale, secondo la quale nella scuola e negli spazi di pertinenza non si può fumare”, ha spiegato la dirigente scolastica. “Non avrei disposto tale obbligo se i ragazzi non avessero esagerato nel contravvenire alle regole. Quel cortile era diventato un fumoir e io non lo potevo consentire. La loro trasgressione non ha avuto rispetto neanche dei compagni che non fumano”, ha aggiunto ancora.