Pescara, accoltella 13 volte il coinquilino: studente 21enne gravissimo
Uno studente di 21 anni è stato accoltellato ieri sera dal suo coinquilino, nella loro casa di Pescara. Al vaglio degli inquirenti il motivo dell’aggressione. La vittima è ancora ricoverata all’Ospedale Santo Spirito. Anche l’aggressore ha riportato una lieve ferita da arma da taglio sulla gamba.
La casa è il luogo più sicuro. È un’espressione che non vale per quello che è successo ieri, 11 ottobre, in un appartamento universitario di Pescara. Erano circa le 22 in via Vasco De Gama, quando uno studente di 21 anni ha aggredito il suo unico coinquilino, della stessa età. La vittima, originaria di Termoli, ma trasferito a Pescara per studiare alla facoltà di Economia e Commercio, stando alle prime ricostruzioni della dinamica dei fatti, sarebbe uscita dal bagno quando avrebbe avuto inizio una accesa discussione con il suo coinquilino. Questo ha impugnato un coltello da cucina e con lo stesso ha inferto 13 coltellate al ragazzo, ferendolo in maniera superficiale sul corpo e in testa, tra orecchio e nuca. L’aggressore ha riportato un’unica ferita lieve sulla gamba. Le forti urla dei ragazzi hanno richiamato l’attenzione dei vicini di casa che sono immediatamente intervenuti e hanno provveduto ad effettuare una prima medicazione di emergenza alla vittima.
Allertati i soccorsi, sono giunti sul posto gli operatori del 118, gli agenti della Volante della questura di Pescara e la Scientifica. I coinquilini sono stati trasferiti in ospedale dove, per la vittima la prognosi è ancora riservata e proprio in queste ore si stanno continuando a svolgere visite mediche e accertamenti. È scongiurato il pericolo di morte, nonostante il trasporto di ieri in ospedale sia avvenuto in codice rosso. Al giovane aggressore è stata data una prognosi di tre giorni per la guarigione della ferita riportata alla gamba. Le indagini della polizia di Pescara oltre ad accertare il motivo della lite, faranno chiarezza sull’unica ferita riportata dall’aggressore che, si ipotizza, potrebbe essersi inferto da solo, per dimostrare di essere stato colpito per primo e, solo dopo, aver risposto al sangue, col sangue.