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Perugia, sequestrata l’ex Centrale Enel di Pietrafitta: “Contaminazione troppo alta”

Il Nucleo operativo ecologico ha eseguito il provvedimento del tribunale di Perugia. Il decreto riguarda anche un’area di tre ettari poco lontana da un laghetto artificiale di Piegaro. Si parla di superamento delle “concentrazioni delle soglie di contaminazione”.
A cura di B. C.
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I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Perugia hanno sequestrato l’ex centrale Enel di Pietrafitta di Piegaro e del terreno limitrofo, nonché di un’area di tre ettari circa limitrofa al lago artificiale e di tre pozzi che si trovano nei comuni di Panicale – località Tavernelle – e di Perugia. Il provvedimento del gip di Perugia – è spiegato nel comunicato – è stato notificato stamani ai proprietari dei terreni, ai legali rappresentanti della Valnestore Spa e ad Enel Spa. Le operazioni sono state eseguite insieme ai militari della stazione carabinieri di Piegaro e Panicale e dai tecnici dell’Arpa. Il sequestro è il risultato delle attività ispettive e dei primi risultati analitici ottenuti con il campionamento delle acque sotterranee e superficiali – svolto da Arpa e Asl – che hanno accertato la presenza di criticità di natura ambientale legate al superamento delle "concentrazioni delle soglie di contaminazione" e alla presenza di rifiuti abbandonati all'interno della ex centrale Enel. A metà giugno i primi accertamenti avevano già portato al sequestro di due macroaree costituenti l’ex bacino minerario utilizzato per l’estrazione della lignite da parte di Enel – ricordano i carabinieri – nonché di due pozzi a Tavernelle e nella centrale Enel di Pietrafitta.

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