video suggerito
video suggerito

Perugia, disabili picchiati e maltrattati dagli operatori sanitari: “Non meriti di stare in compagnia”

Emergono nuovi dettagli sui maltrattamenti nel centro per disabili diurno Forabosco di Perugia. Secondo quanto ripreso dalle telecamere piazzate dai Nas, vi sarebbero stati altri operatori che non hanno denunciato i maltrattamenti.
A cura di Gabriella Mazzeo
179 CONDIVISIONI
Immagine

"Ti ammazzo, non meriti di stare in compagnia. Dai fastidio, lo vuoi capire?". Questa è solo una delle frasi registrate il 25 novembre scorso nel centro diurno per disabili Forabosco di Perugia. L'accusa è di maltrattamenti nei confronti dei disabili della struttura: sono stati tre gli operatori arrestati e altre 4 persone sono indagate.

Stando a quanto emerge dalle indagini, i soprusi duravano da almeno un anno. Le prime avvisaglie risalgono al dicembre 2021, quando due genitori hanno notato per la prima volta una certa agitazione nel figlio che quotidianamente frequentava il centro. "Lui non parla, manifesta diversamente le sue emozioni – hanno spiegato i due che per primi hanno sporto denuncia -. Tutte le volte che abbiamo chiesto spiegazioni per i segni che vedevamo sul suo corpo, nessuno ci ha mai risposto. Dicevano che poteva essersi fatto male da solo o che magari era già arrivato in struttura con quei lividi. Per un periodo quei segni sono scomparsi e abbiamo pensato di aver esagerato, poi però un giorno è tornato a casa con un occhio nero e abbiamo deciso di sporgere denuncia. Ora, quando gli diciamo che i suoi aguzzini non ci sono più, sorride: era terrorizzato da loro".

"Durante la scorsa primavera abbiamo visto nuovi lividi comparire sul corpo di nostro figlio e sapevamo solo che un magistrato si stava occupando della vicenda, ma non conoscevamo la portata dell'inchiesta. Abbiamo avuto dubbi su se continuare a mandare nostro figlio in quel centro per mesi e se avessimo saputo tutto quello che sta emergendo in questi giorni non lo avremmo fatto".

Dall'inchiesta dei Nas di Perugia è emerso un sistema in cui, oltre ai tre operatori arrestati, vi sarebbero stati almeno altro 4 indagati al corrente di quanto avveniva ai pazienti. Tra loro anche la direttrice sanitaria che non avrebbe denunciato.

Secondo il gip, i tre assistenti attualmente ai domiciliari avrebbero aggredito fisicamente i pazienti intimidendoli, umiliandoli, offendendoli e sottoponendoli a trattamenti degradanti documentati anche tramite intercettazioni ambientali e riprese delle telecamere piazzate dai Nas. Nell'ordinanza di custodia cautelare, si fa riferimento in particolare a un episodio immortalato nei video. "Un paziente – si legge – entra nella sala comune e uno degli arrestati gli si avvicina. Prima lo spinge, afferrandolo per un braccio, e poi lo colpisce con un calcio nel sedere. Nella sala altre tre operatrici assistono alla scena e non fanno nulla".

179 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views