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Perugia, condannati due operatori della piscina dove perse la vita il piccolo Gianmaria

Il piccolo Gianmaria annegò nel luglio 2021 nella piscina del Centro Ippico San Giovanni di Città di Castello: i due uomini sono stati accusati di omicidio colposo e omesso controllo. La sentenza è stata emessa dal giudice Lidia Brutti del tribunale di Perugia.
A cura di Matteo Pelliccia
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Due operatori, di 21 e 24 anni, sono stati condannati a quattro mesi di carcere per la vicenda del bambino di Città di Castello, in provincia di Perugia, trovato morto a bordo piscina.

Sono stati accusati di omicidio colposo e omesso controllo nella piscina del Centro Ippico San Giovanni di Città di Castello, dove si è verificata la tragedia nel luglio 2021, quando il piccolo Gianmaria perse la la vita. La sentenza è stata emessa dal giudice Lidia Brutti del tribunale di Perugia.

Il bambino quel giorno stava trascorrendo un'allegra giornata al campo estivo, ma tutto prese una svolta tragica intorno alle 15, quando fu ritrovato senza vita nella piscina dell'agriturismo.

Immediatamente, gli adulti presenti lanciarono l'allarme: il personale sanitario tentò per oltre un'ora di rianimare il bimbo, ma purtroppo ogni sforzo risultò vano.

L'ipotesi iniziale è che il bambino fosse stato colto da un malore improvviso e fatale, anche se non risultavano patologie preesistenti. Il fatto che il piccolo sapesse nuotare e che la piscina non fosse particolarmente profonda rendeva infatti la tragedia ancora più incomprensibile.

Le indagini furono immediate, con l'intervento dei carabinieri locali per ricostruire la dinamica dell'incidente. Il sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini nominò il medico legale Massimo Lancia per ulteriori approfondimenti.

La comunità di Città di Castello è ancora sotto shock per questa tragica perdita: nell'estate del 2021, peraltro, si trattò del secondo incidente mortale in piscina che colpì la regione in pochi giorni, dopo che una bambina di 7 anni perse la vita in circostanze simili a Panicarola, frazione di Castiglione del Lago.

In una comunità segnata dal dolore, l'attenzione si concentra ora sulla prevenzione e sulla sicurezza nei luoghi di svago per i più piccoli, nella speranza che tragedie simili possano essere evitate in futuro.

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