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Richiami e ritiri di prodotti alimentari

Pericolo botulino nel pesto: scatta il richiamo del Ministero della Salute

Il Pesto di finocchietto selvatico, a marchio Alicos, è stato richiamato per “rischio di grave proliferazione di flora batterica pericolosa (C.botulinum)”: chi lo ha già acquistato non deve consumarlo.
A cura di Biagio Chiariello
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Sul sito del Ministero della Salute è stata pubblicata una nuova allerta alimentare: richiamato dal commercio un singolo lotto del Pesto al finocchietto selvatico di Alicos a causa di un rischio microbiologico.

Il motivo, specificato dal dicastero è il "rischio grave di potenziale proliferazione di flora batterica pericolosa (C. botulinum) dovuta ad una non corretta acidificazione del prodotto (pH fuori standard)".

Il numero del lotto di produzione coinvolto nel richiamo è 15ST22, quello con data di scadenza o termine minimo di conservazione del 15 settembre 2024 e unità di vendita rappresentata dal barattolo da 190 grammi.

Sul sito la data di pubblicazione dell’allerta è quella del 14 ottobre 2022, mentre sull’avviso di richiamo vero e proprio non è indicata la data effettiva dei controlli.

Tra le avvertenze si chiede a chi avesse già acquistato di non consumare il prodotto, ma di renderlo al punto vendita di acquisto. Lo scopo è quello di evitare intossicazioni da botulino.

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Il botulino è un batterio che può contaminare gli alimenti e quindi renderne pericoloso il consumo. In caso di ingestione di prodotti contaminati da botulino si sviluppa un'intossicazione (botulismo) caratterizzata da sintomi come nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari, secchezza delle fauci e delle vie respiratorie, alterazioni visive, disturbi della fonazione e della deglutizione. Possono presentarsi anche problemi neurologici. Solitamente i sintomi compaiono dopo un periodo di incubazione di 12-48 ore, in casi eccezionali anche fino a 8 giorni.

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