Riceviamo e pubblichiamo la storia di una donna di 38 anni, moglie e mamma di un bambino piccolo, che parla delle difficoltà nel trovare un lavoro e "difende" il reddito di cittadinanza, provvedimento che ha dato la possibilità alla sua famiglia di andare avanti in un momento difficile.
"Mio marito c'è dentro da qualche anno – ci scrive – se non fosse stato per il reddito di cittadinanza non so oggi che fine avremmo fatto, con un mutuo e un figlio piccolo. Perdere un lavoro è una cosa grave, ti manca la stabilità economica ma anche psicologica".
La lettera a Fanpage.it
Sono una donna, moglie e mamma di 38 anni. Vedo il futuro sempre più incerto e precario. Stiamo a condannare il reddito di cittadinanza, sostegno economico di chi è senza lavoro perché la disoccupazione aumenta.
Mio marito c'è dentro da qualche anno, se non fosse stato per il reddito di cittadinanza non so oggi che fine avremmo fatto, con un mutuo e un figlio piccolo. Perdere un lavoro è una cosa grave, ti manca la stabilità economica ma anche psicologica.
Ci sono i centri impiego che abbondano di queste persone che sono senza un contratto di lavoro, mentre i Comuni preferiscono i concorsi anche per posizioni che non hanno una grande rilevanza, e quando c'è solo un posto o due sono già destinati a chi si fa amico/a i dirigenti o chi per loro.
Purtroppo la politica è anche questa. Si fanno colloqui, ma cercano esperienza anche per fare le pulizie nei centri commerciali e simili, per fare le segretarie esperienza minimo di tre anni o due. Io lo trovo assurdo.
Allora chi contribuisce a far aumentare il lavoro nero? Noi che cerchiamo lavoro o voi aziende e Comuni?