Perde la memoria, reimpara a leggere e scrivere e si laurea in statistica: la storia di Eleonora

Un traguardo che va oltre il successo accademico, quello raggiunto da Eleonora Fabris, giovane studentessa vicentina che venerdì scorso è stata proclamata dottoressa in Scienze Statistiche all’Università di Padova. Il suo percorso universitario è stato segnato da una sfida ben più grande degli esami e degli studi: nel 2016, a soli 17 anni, Eleonora è stata colpita da una rara forma di encefalite autoimmune, un evento che ha cambiato radicalmente la sua vita facendole perdere completamente la memoria.
Il primo segnale della malattia è arrivato in maniera inaspettata, mentre mangiava un gelato. Da quel momento, ha iniziato a perdere progressivamente l’appetito, il sonno e persino la capacità di parlare e la memoria. Una condizione drammatica che l’ha costretta a un lungo e doloroso percorso di cure e riabilitazione in cui ha dovuto reimparare a leggere e scrivere. La svolta è arrivata grazie all’equipe di Neurologia dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova. In un primo momento, Eleonora era stata trattata per epilessia, ma il peggioramento delle sue condizioni ha reso necessario un trasferimento d’urgenza in terapia intensiva. Qui, i medici hanno optato per una cura sperimentale, con una probabilità di successo del 5%. Una scommessa che si è rivelata vincente: Eleonora ha lentamente ripreso a vivere.
Superata la fase clinica più critica, la giovane ha dovuto affrontare un’ulteriore sfida: il reinserimento sociale. Riprendere la scuola, imparare nuovamente a leggere e scrivere non sono stati gli unici ostacoli. Eleonora ha dovuto fare i conti con la difficoltà di essere accettata dai coetanei. "Integrarmi è stato difficile", ha raccontato, sottolineando come spesso le persone tendano a "scappare e giudicare".
Nonostante le difficoltà, la determinazione di Eleonora l’ha portata a raggiungere traguardi straordinari. Non solo ha completato il percorso di studi, ma ha anche tradotto il libro "Brain on Fire", testimonianza di un’altra giovane donna colpita dalla stessa malattia. La sua tesi di laurea, inoltre, contiene alcune pagine bianche, simbolicamente lasciate libere per chiunque voglia condividere un pensiero con lei. Un gesto che racchiude il senso profondo della sua esperienza: il desiderio di aprire un dialogo su temi ancora poco noti e di dare voce a chi, come lei, ha vissuto l’isolamento e il dolore di una malattia rara.