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Perde l’uso delle gambe, Giambattista di nuovo in piedi con arti robotizzati

La storia di un medico 37enne che dopo un incidente aveva perso l’uso delle gambe m grazie ad un esoscheletro robotizzato ora riesce a stare in piedi e a camminare brevemente.
A cura di A. P.
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"Non potete nemmeno immaginare cosa voglia dire recuperare la posizione eretta", così il medico 37enne Giambattista Tshiombo racconta la sua gioia per essere tornato a stare in piedi  dopo uno spaventoso incidente stradale che gli aveva fatto perdere l'uso delle gambe lasciandolo su un sedie a rotelle. "Un colpo di sonno mi ha cambiato la vita a 800 metri da casa dopo un turno di lavoro in ospedale come chirurgo vascolare" ha raccontato l'uomo che nei giorni scorsi per la prima volta si è mostrato in pubblico sulle sue gambe riuscendo a camminare grazie a un esoscheletro robotizzato una struttura dotata di motori elettrici e circuiti che consente il cammino a para e tetraplegici.

"Prima ero nero, palestrato, con una carriera da chirurgo, alto un metro e 97, dopo, in carrozzina, ero alto un metro e 37, senza una professione. Dalla chirurgia alla tetraplegia, dal massimo dell’azione fisica di precisione al movimento zero" ha sottolineato Giambattista, figlio di genitori congolesi immigrati in Italia, raccontando il suo calvario. "Il medio era un sogno che coltivavo da quando avevo 9 anni. Tutto andato in fumo in pochi secondi. Era un periodo di superlavoro, che mi stava aiutando a passare un momento di difficoltà dopo una storia d’amore finita male. Ed ecco che a pochi metri da casa, forse proprio per il fatto di “sentirmi già a casa”, sono andato a sbattere contro un palo" ha ricordato.

Per lui la diagnosi è stata traumatica: nessuna possibilità di tornare a camminare. "Poi grazie alla competenza del dottor Franco Molteni e alla sua insistenza, mi sono lasciato convincere a provare un esoscheletro per camminare e a rimettere in moto la mia vita cercando un nuovo lavoro" ha affermato l'ormai ex medico, concludendo: "Io sono uno dei pochissimi ad avere una lesione incompleta. Ma l’uso di questi strumenti riabilitativi può portare benefici a tutte le persone con disabilità motoria. I benefici si sono manifestati lentamente, con miglioramenti nelle funzioni fisiologiche, nei movimenti e nella psiche. Con un allenamento continuo riesco a camminare per 500 metri sostenuto da un girello e aiutato da un fisioterapista. E mi avevano detto che non mi sarei mai mosso dalla sedia a rotelle".

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