Perché uno dei giovani condannati per lo stupro di gruppo di Palermo è già uscito dal carcere
È a casa ai domiciliari S.L.G., 22 anni, uno dei giovani ritenuti responsabili dello stupro di gruppo del 7 luglio 2023 in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo. Vittima una ragazza di 19 anni, fatta ubriacare e poi violentata da un gruppo di sette ragazzi tra cui anche un minorenne.
Ora la seconda sezione del tribunale di Palermo ha concesso gli arresti domiciliari a uno dei sei maggiorenni del branco. Il collegio presieduto da Roberto Murgia, dopo avere informato – così come previsto dalla legge – la persona offesa (ad assistere la vittima c'è l'avvocata Carla Garofalo), ha ritenuto che il giovane potesse ottenere il beneficio in virtù della sua posizione processuale diversa da quella degli altri imputati.
Secondo quanto ricostruito, infatti, il 22enne che ora va ai domiciliari aveva ottenuto durante il processo un'attenuante per non avere partecipato materialmente allo stupro. A differenza degli altri, insomma, non avrebbe abusato sessualmente della diciannovenne, anche se era nel cantiere del Foro Italico e non fece nulla per fermare gli amici. Anzi, la sua presenza rafforzò gli intenti dei partecipanti allo stupro di gruppo e per questo l'imputato era stato condannato a 4 anni (gli altri maggiorenni hanno ottenuto condanne a 7 anni a testa e un altro è stato condannato a 6 anni e 4 mesi). Tutte pene comunque inferiori rispetto alle richieste del pm. Durante il processo gli imputati hanno provato a difendersi sostenendo che la diciannovenne fosse consenziente quella notte di luglio di un anno fa.
Il minorenne del gruppo, giudicato a parte, è stato già condannato anche in secondo grado a 8 anni e 8 mesi: la pena più alta di tutti sebbene anche lui abbia fruito degli sconti di un terzo per l'abbreviato e sia stato giudicato col regime previsto per i minorenni.