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Opinioni

Perché un uomo come Damiano dei Maneskin che supporta la sua compagna fa ancora notizia

Giorgia Soleri, modella e influencer, presenta in Parlamento una proposta di legge sulla vulvodinia. A fare notizia, però, è il suo compagno che la sostiene. Perché è Damiano dei Maneskin. E perché, da noi, un uomo alle spalle di una donna non lo sappiamo ancora digerire.
A cura di Maria Cafagna
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Martedì 2 maggio alla Camera dei Deputati è stato presentato un disegno di legge sulla vulvodinia e la neuropatia del pudendo, due malattie ufficialmente riconosciute dalla medicina ufficiale ma che spesso non vengono diagnosticate in tempo o, nel peggiore dei casi, non vengono diagnosticate affatto. Il motivo per cui è difficile ottenere una diagnosi è che si tratta di patologiche che colpiscono i genitali femminili e che finiscono per essere sottovalutate non solo dal personale sanitario ma anche dalle donne stesse, abituate come siamo all’idea che soffrire sia normale, specie quanto abbiamo dolore alle parti intime.

Negli ultimi tempi soprattutto in Italia si è cominciato a parlare sempre più di vulvodinia anche grazie al lavoro di Giorgia Soleri, modella molto popolare su Instagram che ha usato la sua voce per accendere i riflettori su questa malattia che colpisce milioni di donne, tra cui anche lei. Soleri ha raccontato di aver aspettato otto anni prima di avere una diagnosi convivendo con dolori cronici terrificanti e la sua testimonianza non ha solo fatto sì che si iniziasse a parlare di vuvlodinia sui social e sugli organi di stampa, ma anche che sempre più donne riconoscessero di avere un problema e cercassero una cura. Grazie poi all’impegno del comitato per il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo, è iniziato un lavoro di ascolto dal basso per arrivare a una legge che istituisca fondi per la formazione, cura e ricerca e finalmente il disegno di legge sulla vulvodinia è stato presentato alla Camera e ora attende di essere calendarizzato e discusso.

Poche presentazioni di leggi hanno visto un’assembramento di giornalisti, curiosi e onorevoli come quello sulla vulvodinia perché insieme ai firmatari, alle attiviste e a Giorgia Soleri c’era il fidanzato di lei, Damiano David dei Maneskin. Come era prevedibile la stampa italiana ha dato il peggio di sé: il quotidiano Repubblica ha titolato “Damiano fa il supporter: con Giorgia per aiutare chi soffre di vulvodinia” e forse al lettore che non sa di cosa si sta parlando potrebbe sembrare che Damiano David stia aiutando la sua collega, la cantante Giorgia appunto, nella sua battaglia con la vulvodinia e invece no, Giorgia è Giorgia Soleri. Purtroppo come chi legge i giornali sa, è molto frequente le donne vengano chiamate solo per nome, per cui Kamala Harris diventa Kamala, Marine LePen diventa Marine e Angela Merkel diventa Angela: di solito la Giorgia che campeggia sui titoli dei quotidiani italiani è Giorgia Meloni e insomma, forse sarà una magra consolazione, ma Giorgia Soleri è in buona compagnia.

Niente di nuovo sotto il sole dunque? Non proprio, una novità c’è: oltre a Repubblica anche altri quotidiani (Corriere mette la notizia della legge sulla vulvodinia nella sezione moda con una bella foto di Damiano David da solo) danno enfasi al fatto che Damiano David supportasse Giorgia Soleri, un’enfasi che trova il suo picco nel servizio del TG1 delle 20:00 di martedì 2 maggio che si apre con il racconto che Giorgia Soleri ha fatto della sua malattia sui suoi social, per poi passare al fatto che insieme a lei ci fosse "il suo fidanzato Damiano, il ragazzo che abbiamo visto in reggicalze, truccato, in pelle e piume […] oggi si aggirava per i marciapiedi di Roma indossando un’inconsueta giacca e cravatta”.

Come altri organi di stampa, anche per il TG1 l’enfasi è stata posta non non tanto a sulla vulvodinia e sul fatto che coinvolta secondo le stime una donna su sette, ma che Damiano David fosse lì per stare accanto alla “sua” compagna. Il che, intendiamoci, è una cosa bellissima ma assolutamente normale quando si sta insieme a qualcuno. Il punto è che la consuetudine vede quasi sempre la donna che supporta il suo uomo in un’occasione di grande visibilità, non il contrario: in moltissimi paesi del mondo, il ruolo di First Lady è addirittura inserito nella costituzione, queste donne hanno dei compiti, un budget da gestire per staff, viaggi, incontri pubblici e iniziative benefiche.

In Italia questo ruolo non esiste, come racconta la giornalista Marianna Aprile in un interessantissimo libro intitolato “Il grande inganno, first lady, nemiche perfette ed eroine silenti. Così la politica nasconde le donne”: attraverso un viaggio nel tempo che analizza le figure delle mogli e compagne dei maggiori leader politici italiani, Aprile dimostra che alle donne italiane, specie se stanno insieme a un uomo potente, è chiesta la discrezione e il silenzio, al contrario delle loro colleghe americane e francesi. Non che anche oltremanica non si siano dovuti adeguare: diversi osservatori hanno notato come nel corso degli anni, Brigitte Macron si sia molto defilata rispetto al passato a causa delle voci sempre più insistenti che dipingevano il presidente francese come succube di sua moglie. Non è un mistero che Emmanuel Macron si fidi del suo parere e che lei sia una sua fidata consigliera, ma forse a causa della differenza di età che c’è tra i due si è reputato più sicuro tenere Brigitte Macron il più lontana possibile dai riflettori per non minare l’autorevolezza del marito. Tutto questo è potuto accadere perché Brigitte Macron è molto più grande di Emmanuel, mentre di solito è sempre stato vero il contrario, e cioè che l’uomo sia molto più grande della sua compagna: una grande differenza di età spesso coincideva con una grande differenza di denaro e potere, per cui accanto a un uomo ricco e influente c’era una donna che dipendeva da lui in tutto.

Col tempo questa consuetudine si sta facendo meno ovvia e sta aumentando invece il numero di coppie celebri in cui l’uomo e la donna sono parimenti famosi o addirittura quelle in cui lei è più ricca e famosa di lui. L’esempio più emblematico sono i Ferragnez: il fatto che Fedez rimanga a volte a casa per accudire i figli mentre Chiara Ferragni è fuori per lavoro, nel nostro Paese ha fatto notizia. La stessa Ferragni deve spesso rispondere ai commenti malevoli sotto i suoi post quando racconta di essere partita o in cui si mostra poco vestita, difficilmente qualcuno avrà detto le stesse cose a David Beckham quando già padre ha posato come modello di intimo. Stessa sorte è toccata all’astronauta Samantha Cristoforetti che alla vigilia di un’importante missione spaziale si è vista chiedere chi si sarebbe occupata dei suoi figli mentre lei era via: difficilmente una domanda del genere viene posta a un uomo, tanto si dà per scontato che a casa ci sia una donna a prendersi cura della prole.

Damiano David sta vivendo un momento di grande popolarità così come Giorgia Soleri che, oltre al suo consueto lavoro come modella, ha da poco pubblicato il suo primo libro di poesie intitolato La Signorina Nessuno, ma in un paese così abituato a vedere le donne silenti accanto al proprio uomo, vedere per una volta i ruoli che si ribaltano può ancora essere oggetto di scalpore. Quando una cosa del genere non farà più notizia, potremmo dirci davvero soddisfatte.

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Maria Cafagna è nata in Argentina ed è cresciuta in Puglia. È stata redattrice per il Grande Fratello, FuoriRoma di Concita De Gregorio, Che ci faccio qui di Domenico Iannacone ed è stata analista di TvTalk su Rai Tre. Collabora con diverse testate, ha una newsletter in cui si occupa di tematiche di genere, lavora come consulente politica e autrice televisiva. -- Maria Cafagna   Skype maria_cafagna
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