Perché sono state sequestrate 28 opere di Banksy in mostra a Lecce: c’è anche la “Bambina col palloncino”
In un giorno di pioggia del 2002 qualcuno nota uno stencil sulla fiancata delle scale del Waterloo Bridge a South Bank, Londra. C’è la sagoma nera di una bambina che allunga la mano dando la sensazione di aver appena lasciato volar via un palloncino rosso. Accanto la scritta “There Is Always Hope”, c’è sempre speranza. L’autore si chiama Banksy, a quel tempo un nome difficile per una figura misteriosa che il mondo ha impiegato anni a riconoscere come artista.
La gente non ha mai avuto dubbi sulla sua potenza, il mercato invece lo guardava con snobismo, faticando ad accettare quel “graffitaro” che si nascondeva nell’ombra. Finché l’onda emotiva e provocatoria delle sue opere ha rotto gli argini delle case dei ricchi e la storia è cambiata. Quella bambina col palloncino è finita su magliette, poster, screensaver, tatuaggi, torte di compleanno.
Andiamo avanti veloce. Nel 2018 una copia incorniciata della stessa bambina è stata venduta a un’asta di Sotheby’s per 1.042.000 sterline, una cifra già enorme per il mondo della street art. Ma subito dopo l’assegnazione, in diretta tv, la cornice modificata dall’artista si trasforma in un tritacarte e il disegno viene quasi completamente distrutto, conquistandosi il nuovo titolo “Love is in the Bin” (l’amore è nella spazzatura).
Dramma, lesa maestà, qualcuno parla di attentato all’arte. L’unica spazzatura sono i commenti prematuri perché un anno dopo quell’opera mezza distrutta viene esposta al museo Neue Staatsgalerie di Stoccarda e il 14 ottobre 2021 rivenduta dal fortunato acquirente privato per 18,5 milioni di sterline.
Non serve aggiungere altro sul valore (anche storico) della “Bambina col palloncino” e su quanto sia stata importante per lanciare la mostra “Realismo Capitalista, Banksy: l’arte in assenza di utopie”, promossa a Lecce da martedì 20 giugno fino a sabato 30 settembre nello spazio espositivo delle Mura Urbiche.
Una delle 50 opere dell’artista britannico esposte a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, prodotta e organizzata da A&M Cultural Consulting in collaborazione con SAM Museo delle Arti e Delle Espressioni Urbane e Mediafarm. Oltre 14mila visitatori, pareri entusiasti, un successo, tutto bello. Finché proprio la Mediafarm, affidataria del Comune di Lecce per la gestione degli spazi delle mura, ha chiesto al tribunale di Roma il sequestro a titolo conservativo di 28 opere, accusando la A&M Cultural Consulting di non aver saldato, come da accordi, parte delle fatture per un ammontare di 43.575 euro.
La richiesta è stata accolta dal giudice Andrea Postiglione che ha emesso un decreto per “inaudita altera parte”, una formula latina che indica l’azione sulla base della semplice richiesta della parte (ben documentata) senza che la controparte possa intervenire se non in un momento successivo.
L’udienza per la conferma o la modifica del provvedimento è stata fissata al prossimo 29 novembre ma intanto le opere sono sottoposte al vincolo “per la tutela della garanzia generica che assiste il diritto di credito, essendo diretto a impedire che il debitore possa compiere atti dispositivi del proprio patrimonio e quindi pregiudizievoli dell'interesse del creditore”.
Dal decreto si legge infatti che la A&M Cultural Consulting risulta “una società di nuova costituzione, con un capitale versato di euro 2.500 (che non aveva mai posto in essere altri progetti e allestimenti di mostre di opere d’arte se non quella oggetto di controversia) e che la stessa, inoltre, aveva già richiesto di predisporre il ritiro delle opere dal suddetto sito”.
Ed eccolo l’elenco delle opere in questione, alcune hanno accompagnato l’immaginario di questo decennio e probabilmente saranno considerate il futuro “classico”:
“Pulp Fiction” (2004), “Jack &Jl” (anche chiamato “Police Kids, 2005), “Happy Choppers” (2003), “CND Soldiers” (2005), “Sale Ends Today” (2007), “Golf Sale” (2003), “Girl with Ballon”, “Love is in the air” (2003), “Rude Copper” (2002), “Queen Vic” (2003), “Bomb Love” (2003), “Virgin Mary” (2003), “Turf war” (2004), “Flying Copper” (2003), “I Fought the Law” (2004), “Love rat” (2004), “Get out While you can” (2004), “Gangsta Rat” (2004), “Monkey Queen” (2003), “Laugh Now” (2003), “HMV” (His Master Voice, 2003), “Barcode” (2004), “Welcome” (2019), “Di- Faced Tenners” (2004), “Peckham Trolley”, “Postcard” (2016-2017), “Black Books” (2001-2004), “Illustrazioni per dischi”.