Perché siamo già nella quarta ondata dell’epidemia di Covid-19
L’Italia è già nella quarta ondata dell'epidemia di Covid-19, lo dicono i numeri dei contagi e dei ricoveri, in costante crescita ormai da settimane, anche se si tratta di un’ondata molto diversa da quelle precedenti per numeri e soprattutto per decessi. Come ha spiegato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “i casi che sono saliti negli ultimi venti giorni rappresentano già un inizio di quarta ondata” ma la nuova impennata di casi per ora resta contenuta e soprattutto resta contenuta l’ascesa dei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, rispetto a quando ci si attendeva. Un peso decisivo, oltre alle misure di contenimento del contagio, ovviamente lo hanno avuto i vaccini anti covid. Proprio l’antidoto al covid infatti ha permesso di avere meno casi gravi, visto che ormai quasi tutti i pazienti affetti da Covid non sono vaccinati, come ha rivelato Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. "Questa ondata sarà caratterizzata da un ulteriore incremento di casi positivi, ma anche da una stabilizzazione dei ricoveri e dei decessi che sarà più probabile vedere laddove è maggiore la percentuale di popolazione non vaccinata" ha spiegato Sileri.
I numeri della quarta ondata covid in Italia
Nella settimana da 31 luglio al 6 agosto i nuovi casi di coronavirus in Italia sono stati 40.268 con una media giornaliera che si è stabilizzata a oltre 5mila casi quotidiani e con tendenza a salire ancora, come dimostrano gli oltre seimila nuovi contagi registrati mercoledì. Di pari passo sale il Tasso di positività, cioè il rapporto tra positivi e tamponi totali, visto anche il deciso decremento dei test effettuati. In crescita anche i ricoveri covid, sia in area medica che nelle terapie intensive. In quest’ultimo caso da tempo si è tornati a nuovi ingressi in doppia cifra con il picco di 40 nuovi pazienti registrato ieri. Nel dettaglio, si è passati dai 201 pazienti del 30 luglio ai 337 dell’11 agosto in area critica e dai 1.812 del 30 luglio ai 2.948 in area medica.
I ricoveri covid in terapia intensiva
A livello nazionale siamo decisamente sotto le soglie massime di occupazione delle terapie intensive indicate dal governo come critiche ma la situazione è molto differente da regione a regione con alcune dove le percentuali ha fatto un balzo in avanti preoccupante. Per ora l’unica ad aver superato il livello del 10 % è la Sardegna che si attesta all’11%. Al limite invece la Sicilia ma diverse hanno fatto registrare un aumento importante come Campania e Lombardia. Un altro dato importante è l’incidenza dei contagi sulla popolazione passata dal 50 su centomila abitanti della settimana 19-25 luglio a 68 in quella fino all’8 agosto.
Entro agosto curva in discesa
Per molti esperti, però, si sta registrando un rallentamento della crescita dei nuovi casi individuati che fa ipotizzare una inversione di rotta a breve , forse già nella seconda metà del mese. "Vediamo la curva che seppur in crescita non ha quella verticalità dell’inizio. E ci fa pensare che si è arrivati a un plateau di questo colpo di coda del virus. Sperabilmente entro due settimane saremo al picco di questa onda" ha spiegato ad esempio Pregliasco.
In autunno atteso nuovo colpo di coda della pandemia
Per il prossimo futuro, dopo l’estate, sarà "sicuramente maggiore la circolazione del virus pandemico alla ripresa scolastica, perché dopo il periodo estivo ripartiranno tutte le attività, non solo la scuola. Oggi vediamo maggiori contagi nei luoghi di vacanza, dove c'è più assembramento. A settembre-ottobre invece ripartirà tutto" ha spiegato Sileri, quindi il numero dei contagi, "dipenderà da quanto sarà vaccinata la popolazione". Per questo ora si punta molto sui giovani con il commissario Figliuolo che ha chiesto al Regioni di predisporre corsie preferenziali per il vaccino i ragazzi dai 12 ai 18 anni anche senza prenotazione. "Continueremo per un anno a portare le mascherine, soprattutto sul lavoro" e in autunno avremo un nuovo "colpo di coda della pandemia, anche se più leggero di quelli passati" prevede Pregliasco.