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Morte Andrea Prospero

Perché si sospetta che Andrea Prospero facesse il “cracker” e cosa vuol dire

Secondo chi indaga, Andrea Prospero potrebbe essere stato coinvolto in un’attività di “cracking” operata da esperti che entrano nelle reti dei computer per danneggiare i sistemi informatici.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il sospetto degli investigatori è che Andrea Prospero, il 19enne iscritto alla Facoltà di Informatica trovato morto in un appartamento di Perugia nella mattinata di venerdì 29 gennaio dopo la denuncia di scomparsa, fosse coinvolto in un'attività di "cracking". In poche parole, anche se decisamente tecniche, il 19enne sarebbe stato per un po' un "cracker", ossia un esperto di programmi che si introduce nelle reti di computer senza autorizzazione per danneggiare i sistemi informatici.

Potrebbe essere questa l'attività che il giovane stava praticando poco prima di morire, mentre i familiari  lanciavano l'allarme per la sua scomparsa dopo il mancato appuntamento con la sorella alla mensa dell'università. Le indagini sono ancora in corso, ma quella del cracking resta una delle piste più accreditate. Gli investigatori hanno trovato tra le cose di Andrea circa 60 sim telefoniche, due carte di credito intestate ad altri e 5 cellulari. Tutti questi dispositivi sono stati analizzati da chi indaga alla ricerca di una pista che possa spiegare cosa sia accaduto al 19enne.

Prospero viveva da qualche mese in uno studentato di Perugia, ma il suo compagno di stanza ha giurato di aver scambiato con lui solo qualche parola. Chi lo conosceva lo ricorda come un ragazzo timido e dai modi educati, ma secondo gli investigatori è possibile che avesse una "seconda vita" della quale non aveva parlato alla famiglia. Secondo i genitori potrebbe essere stato adescato e trascinato in attività illecite.  

Insieme alla sorella aveva vinto una borsa di studio in coincidenza dell'inizio dell'anno accademico. Con quei soldi la gemella avrebbe acquistato un pc. Cosa invece abbia fatto Andrea non è chiaro. Secondo chi indaga, però, il 19enne potrebbe aver acquistato online i 5 cellulari e le 60 sim ora nelle mani degli inquirenti.

Al setaccio anche diversi gruppi Telegram nei quali Andrea figurava con due diversi nickname. La convinzione delle autorità è quella di poter isolare lì dentro l'inizio e gli sviluppi delle attività presumibilmente illegali nelle quali il 19enne sarebbe stato trascinato. Alla notizia della sua morte, alcuni account avrebbero abbandonato velocemente il canale, cancellando le chat in comune. La Polizia Postale, però, è già riuscita a risalire a tracce forti e circostanziate.

Secondo le autorità, il 19enne avrebbe comprato online anche i barbiturici utilizzati per togliersi la vita. Quei farmaci, infatti, non erano mai stati prescritti allo studente di Lanciano e non avrebbero potuto essere acquistati senza una ricetta medica. Sull'argomento, il giovane avrebbe fatto delle ricerche in rete giorni prima del suo decesso.

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