video suggerito
video suggerito

Perché si parla di nuovo del caso di Unabomber e perché il primo ostacolo alle indagini è il tempo

Dopo 17 anni è stata riaperta l’inchiesta sull’Unabomber italiano, l’attentatore che tra il 1994 e il 2006 posizionò oltre 30 ordigni esplosivi tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tra gli indagati anche l’ingegner Elvo Zornitta.
A cura di Gabriella Mazzeo
59 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo 17 anni sono state riaperte le indagini sugli attentati del cosiddetto "Unabomber italiano", la persona (ancora ignota) che tra il 1994 e il 2006 posizionò oltre 30 ordigni esplosivi fra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Gli iscritti al registro degli indagati sono 11, 10 già investigati negli scorsi anni.

Le loro posizioni erano state archiviate, mentre risulta nuova l'iscrizione al registro degli indagati del 60enne cagliaritano Luigi Pilloni, trasferitosi di recente a Gaiarne di Treviso.

Gli altri indagati sono invece i fratelli Elvo e Galliano Zornitta, Lorenzo e Luigi Benedetti, Claudio e Dario Bulocchi, Luigi Favretto, Angelo La Sala, Cristiano Martelli e Giovanni Fausto Muccin.

Pilloni è stato segnalato di recente agli inquirenti dai carabinieri del Nucleo investigativo del capuologo veneto. Ad oggi disoccupato, è stato sottoposto a perquisizione e non avrebbe alcun legame con Zornitta o con aziende produttrici di componenti utilizzate da Unambomber per il confezionamento degli esplosivi.

La riapertura dell'inchiesta

L'inchiesta è stata riaperta alla luce delle nuove tecnologie disponibili per l'analisi di reperti sequestrati nell'ambito delle indagini già fatte sul caso. La Procura ha chiesto al gip di poter effettuare un incidente probatorio sugli oggetti per "cristallizzare" eventuali prove che potrebbero essere utilizzate nel corso di un processo.

Non è facile però tessere un filo che colleghi le indagini a quelle già effettuate negli scorsi anni. A dare il via alla nuova inchiesta, un esposto presentato dal giornalista Marco Maisano, autore del podcast Fantasma – Il caso di Unambomber, e da due delle vittime, Francesca Girardi e Greta Momesso.

Durante la realizzazione del podcast, Maisano aveva avuto la possibilità di entrare lì dove sono conservati i reperti e di aver trovato vari elementi tra cui capelli e peli che all'epoca non furono sottoposti ad esami genetici. Le analisi sui reperti del caso, però, potrebbero essere ulteriormente complicate dal trascorrere del tempo.

La conservazione delle prove non sottoposte ad esame, infatti, potrebbe essere stata seriamente compromessa prima della riapertura delle indagini (chiuse definitivamente nel 2009) voluta nel mese di novembre.

Elvo Zornitta
Elvo Zornitta

L'indagato Elvo Zornitta

Nuovamente indagato anche Elvo Zornitta, l'ingegnere di Pordenone entrato nella vicenda giudiziaria nel 2004 e rimasto il principale sospettato fino al 2009. La prova principale contro di lui era stata manipolata da un agente della polizia scientifica poi condannato.

A difenderlo, l'avvocato Maurizio Paniz che, come confermato anche a Fanpage.it, ha detto di essere felice della riapertura delle indagini.

"Ho sempre chiesto che le indagini proseguissero per scoprire il responsabile o i responsabili di queste vicende. Mi fa molto piacere sapere che si andrà avanti, ho fiducia nei confronti della Procura e degli uffici giudiziari di Trieste. Le mie perplessità derivano dal decorso del tempo e dalla conservazione e trasporto dei reperti. Sono tutte cose analizzate a suo tempo, ma mi fa piacere che ci sia un seguito di verifiche sulla situazione che ha fatto soffrire l'ingegner Zornitta".

Sul nuovo coinvolgimento del suo assistito, il legale ha dichiarato di esserselo sempre aspettato. "Sapevamo che qualsiasi nuova indagine avrebbe interessato le persone già indagate in passato, compreso Zornitta. Non sapevamo che gli indagati fossero ben 11, questo no".

Secondo l'ingegnere, invece, la ripresa dell'inchiesta "non porterà a nulla di nuovo". Per Zornitta, infatti, sarebbe facile per i legali smontare l'accusa per contaminazione delle prove.

59 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views