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Perché si parla della lettera di dimissioni preventive firmata da Papa Francesco nel 2013

All’inizio del suo pontificato, nel 2013, Papa Francesco aveva scritto e firmato una lettera di rinuncia preventiva alle sue funzioni in caso di malattia o impedimento che rendessero impossibile l’esercizio coerente e lucido del suo governo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo il ricovero di Papa Francesco per una polmonite bilaterale presso l'ospedale Gemelli di Roma, si è tornato a parlare della lettera di rinuncia scritta e firmata da Bergoglio, anche alla luce delle complesse condizioni mediche degli ultimi mesi. In realtà, il Papa aveva firmato il documento di rinuncia preventiva in caso di malattia paralizzante per le capacità decisionali e di governo già all'inizio del suo pontificato.

Nel 2013, infatti, aveva consegnato la lettera all'allora segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone. Bergoglio lo aveva fatto sapere in un'intervista al quotidiano spagnolo Abc.

Rispondendo a una domanda su cosa accade a un Pontefice che resta improvvisamente impedito da problemi di salute o da un incidente, Bergoglio aveva affermato di aver già firmato la propria lettera di rinuncia, facendo avere il documento al segretario di Stato. "Gli dissi: in caso di impedimento medico o altro, ce l'hai" aveva ricordato.

Perché Papa Francesco ha firmato una lettera di dimissioni

La rinuncia all'ufficio di romano pontefice è un istituto giuridico previsto dal Codice di diritto canonico che prevede che il Papa manifesti la sua intenzione nel pieno delle facoltà fisiche e mentali, motivo per cui Bergoglio aveva firmato la sua lettera già nel 2013.

Il gesto non rappresenta quindi una novità e ricalca quello di Papa Montini: Paolo VI, infatti, aveva dichiarato nel 1965 di voler rinunciare all'incarico in caso di malattia invalidante o di grave impedimento. La lettera era anche stata commentata da Francesco in un libro curato da monsignor Leonardo Sapienza. "Un Papa impedito da una grave malattia – scriveva – non potrebbe esercitare con sufficiente efficacia il ministero apostolico".

Quello che vale la pena sottolineare è che si parla di lettere "preventive", legate all'ipotesi in cui il Pontefice si trovi impedito senza avere la possibilità di rinunciare liberamente e in piena coscienza. Si tratta di lettere che nulla hanno a che fare con le dimissioni di Benedetto XVI, il recente Papa emerito morto nel 2022 che circa 10 anni fa si ritirò dall'incarico.

Cosa sappiamo sulla lettera di dimissioni di Bergoglio

Il Pontefice aveva raccontato ai giornalisti spagnoli nel 2022 di non aver mai rivelato i dettagli sulla firma della rinuncia preventiva prima. La "confessione" era arrivata in seguito ai dolori al ginocchio che quell'anno avevano portato i medici a suggerirgli l'operazione. Bergoglio aveva spiegato di non aver voluto operarsi, definendo infine la sua decisione "giusta".

Il vaticanista e saggista Aldo Maria Valli, titolare del blog "Duc in altum" aveva spiegato in un'intervista a Fanpage.it che la lettera deve essere scritta "quando il Pontefice è nel pieno possesso delle sue facoltà mentali" e che quindi la dichiarazione di intenti non rappresentava "nulla di nuovo".

Sempre secondo quanto spiegato dal vaticanista, la rinuncia sarebbe stata difficile fino al decesso del Papa emerito Benedetto XVI, poi avvenuto il 31 dicembre del 2022.

Durante l'intervista con Abc, Papa Francesco aveva dichiarato di aver voluto far sapere ai media dell'esistenza della lettera. Bergoglio raccontò ai giornalisti che l'allora segretario di Stato Bertone aveva consegnato il documento al nuovo segretario, il cardinale Parolin".

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