Perché per Papa Francesco le omelie non dovrebbero durare più di 8 minuti
Le omelie a messa non dovrebbero durare più di 8 minuti. Parola di Papa Francesco, che all’udienza generale in piazza San Pietro ha parlato delle prediche dei sacerdoti, eccessivamente lunghe per l'attenzione dei fedeli. "Dopo quel tempo – gli 8 minuti per l'appunto – si perde l’attenzione, la gente si addormenta. E ha ragione", ha spiegato il Pontefice, aggiungendo riferendosi ai preti: "A volte parlano molto e non capisci di cosa stanno parlando".
Ma perché ha parlato proprio di 8 minuti? La soglia di attenzione venne in realtà definita durante il pontificato di Benedetto XVI. Quando era ancora cardinale, pare che Joseph Ratzinger disse una volta a Vittorio Messori: "Per me una conferma della divinità della fede viene dal fatto che sopravvive a qualche milione di omelie ogni domenica".
Nel 2008 sempre Benedetto XVI riunì un’assemblea generale del Sinodo dei vescovi dedicata alla "Parola di Dio" che aveva suggerito la nascita di un "direttorio sull’omelia" ed elencato una serie di indicazioni pratiche, tra cui la brevità della predica. Poi, nel 2015 la congregazione per il Culto divino produsse un "direttorio omiletico", che non dava indicazioni di tempo ma si limitava a riportare le parole di Francesco nella Evangelii Gaudium: l’omelia è "un genere peculiare, dal momento che si tratta di una predicazione dentro la cornice di una celebrazione liturgica; di conseguenza deve essere breve ed evitare di sembrare una conferenza o una lezione".
Oggi, Bergoglio ha precisato che "l'omelia deve aiutare a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita. Tra le tante parole di Dio che ogni giorno ascoltiamo nella Messa o nella Liturgia delle ore, ce n'è sempre una destinata in particolare a noi. Accolta nel cuore, essa può illuminare la nostra giornata e animare la nostra preghiera. Si tratta di non lasciarla cadere nel vuoto!".